Iran. Petroliera britannica: i Pasdaran negano il loro coinvolgimento

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I pasdaran iraniani hanno negato il loro coinvolgimento nel tentativo da parte di tre motovedette, identificate dai britannici e dagli Usa come iraniane, di bloccare e dirottare una petroliera britannica carica di greggio nei pressi dello Stretto di Hormuz. Stando alla ricostruzione offerta da Londra, la fregata “Hms Montrose”, di scorta alla petroliera, avrebbe intimato ai pasdaran di lasciarla transitare.
La cosa sarebbe stata, sempre stando alle accuse, una ritorsione per il sequestro della petroliera iraniana “Grace 1” il 5 luglio da parte della Marina britannica mentre attraversava lo Stretto di Gibilterra diretta in Siria, situazione non ancora risolta e per la quale il ministro degli Esteri iraniano, Mohamad Javad Zarif, ha convocato immediatamente l’ambasciatore britannico, Robert Macaire. In questo caso vi sarebbe stato una contravvenzione alle sanzioni Ue imposte al regime di Bashar al-Assad, ma da fonti spagnole che hanno intercettato gli scambi di messaggi si è appreso che la richiesta alla Gran Bretagna di fermare la nave è arrivata da Washington.
Continua quindi ad essere alta la tensione nello Stretto di Hormutz, dopo che lo scorso anno gli Usa sono usciti dal Jpcoa, il trattato sul nucleare iraniano, obbligando i paesi alleati a non acquistare idrocarburi dal paese mediorientale.
In giugno due petroliere, una giapponese ed una norvegese, sono state attaccate con mine sempre in prossimità dello Stretto di Hormuz, ma la responsabilità iraniana non è stata provata anche perché non solo i primi a prestare i soccorsi sono stati proprio i militari iraniani, ma anche perché lo stesso girono era in visita a Teheran il premier giapponese Shinzo Abe, e difficilmente la leadership iraniana si sarebbe tirata la zappa sui piedi, anche perché il greggio trasportato era diretto in Giappone.
Il mese prima altre due petroliere erano state sabotate nei pressi dei porti emiratini, ed anche lì era stato puntato il dito contro l’Iran: più facilmente vi è chi sta cercando il casus belli, e per individuarlo bisognerebbe guardare nel quadro geopolitico e nella guerra, giocata su altri scacchieri, per contendersi l’influenza sul Medio Oriente.