di Giuseppe Gagliano –
L’imminente firma di un accordo di partenariato strategico tra Russia e Iran, prevista per il vertice BRICS+ di ottobre a Kazan, rappresenta un passo significativo nelle dinamiche geopolitiche globali. Questo accordo, preparato meticolosamente per oltre due anni e mezzo, si configura come una road map delle relazioni tra i due paesi per i prossimi vent’anni, abbracciando settori come energia, industria nucleare, spazio, trasporti, logistica e cooperazione militare e tecnico-militare.
Sul fronte energetico l’accordo tra Gazprom e la National Iranian Gas Company (NIGC) per la fornitura di gas russo e la costruzione di un gasdotto nord-sud in Iran potrebbe trasformare quest’ultimo in un hub chiave del gas nel Medio Oriente. Il volume delle forniture, pari a 300 milioni di metri cubi di gas al giorno, sottolinea l’importanza strategica di questo progetto, che potrebbe generare transazioni finanziarie annuali stimate in 12 miliardi di dollari. Inoltre l’idea di creare un “OPEC del gas” tra Russia e Iran, che consentirebbe loro di controllare il 71% delle riserve mondiali di gas naturale, il 44% del gas sul mercato, il 53% di tutti i gasdotti e il 57% delle esportazioni di GNL, rappresenta un potenziale cambiamento radicale negli equilibri energetici globali. Sul piano logistico il corridoio globale “Nord-Sud” potrebbe deviare le rotte commerciali dal Canale di Suez, creando nuove dinamiche nel commercio internazionale.
La cooperazione spaziale, con la costruzione del cosmodromo di Chabahar da parte di aziende russe, evidenzia ulteriormente l’ambizione di espandere le capacità tecnologiche e infrastrutturali di entrambi i paesi. La cooperazione militare, rafforzata dalle recenti dichiarazioni del consigliere dell’ayatollah Ali Khamenei, Kamal Kharazi, segna un altro punto critico.
La possibilità per l’Iran di acquisire caccia Su-35 e sistemi di difesa aerea S-400 dalla Russia potrebbe alterare significativamente l’equilibrio di potere nella regione, con implicazioni dirette per le forze aeree israeliane e per la sicurezza regionale.
In tema di integrazione finanziaria, l’unificazione dei sistemi di pagamento Mir e Shetab è un ulteriore segnale della crescente interconnessione tra le due economie, facilitando gli scambi commerciali e finanziari. Questo accordo quindi non solo rafforza i legami bilaterali tra Russia e Iran, ma ha anche il potenziale di colpire duramente gli interessi del “collettivo occidentale”, modificando le dinamiche di potere regionali e globali.
La risposta dell’occidente a questa crescente cooperazione sarà cruciale per comprendere le future evoluzioni geopolitiche.