di Alberto Galvi –
Tre mesi dopo aver lanciato un satellite con l’aiuto della Russia, l’Iran ha annunciato il successo del volo di prova di un razzo in grado di portare i satelliti nello spazio. Gli Stati Uniti hanno ripetutamente espresso preoccupazione per il fatto che tali lanci potrebbero potenziare la tecnologia dei missili balistici dell’Iran estendendola alle testate nucleari. L’Iran ha insistito sul fatto che le sue ricerche sul nucleare non sono per scopi militari, e che i suoi satelliti e lanci di razzi sono solo per scopi civili o difensivi.
Il capo della divisione aerospaziale della Guardia Rivoluzionaria, Amir Ali Hajizadeh, che ha sviluppato il vettore satellitare Ghaem 100, ha affermato che sarebbe stato utilizzato dal ministero delle Telecomunicazioni per lanciare il satellite iraniano Nahid.
Il vettore satellitare Ghaem-100 è in grado di posizionare satelliti del peso di 80 chilogrammi in un’orbita a 500 chilometri dalla superficie della Terra. L’Iran ha messo in orbita con successo il suo primo satellite militare nell’aprile 2020, attirando le proteste di Washington.
Un altro satellite iraniano chiamato Khayyam, costruito dalla Russia sotto la supervisione dell’Iran, è stato lanciato nell’agosto di quest’anno tramite il razzo russo Soyuz-2.1b dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakistan. Lo scopo di Khayyam era di monitorare i confini del paese, ma l’agenzia spaziale iraniana ha dovuto respingere le accuse di spionaggio mosse dagli Stati Uniti.