Iran. Vevak, il servizio segreto dell’Ayatollah

di Giuseppe Gagliano

Il ministero dell’Informazione e della Sicurezza (VEVAK) dell’Iran, anche conosciuto come SAVAMA, è stato istituito nel 1984 come successore della SAVAK, il famigerato servizio segreto del regime dello Scià. Distinto dalla direzione informativa del Corpo dei Guardiani della Rivoluzione Islamica, il VEVAK opera sotto l’autorità del Consiglio supremo della Sicurezza nazionale (CSSN) e risponde direttamente alla Guida suprema della Rivoluzione.
Il quartier generale del VEVAK si trova a Teheran, nei locali che un tempo ospitavano la SAVAK, e impiega circa 15mila civili. A differenza della SAVAK, il VEVAK ha una significativa presenza all’estero con un numero stimato di agenti tra i 2mila e gli 8mila. La struttura del VEVAK è articolata in cinque direzioni principali, supervisionate da una direzione generale, identificata come Direzione 10:

1. Direzione dell’Analisi e della Strategia (11): Responsabile delle analisi strategiche e delle operazioni di disinformazione a beneficio delle autorità superiori.
2. Direzione della Sicurezza Interna (12): Incaricata della protezione delle istituzioni statali e del controllo dei punti di transito internazionali come porti, aeroporti e frontiere.
3. Direzione della Sicurezza Nazionale (13): Ha il compito di sorvegliare tutti i movimenti di opposizione.
4. Direzione del Controspionaggio (14): Gestisce le attività di controspionaggio sia a livello nazionale che internazionale.
5. Direzione dell’Informazione Estera (15): Si occupa della raccolta e dell’analisi delle informazioni, suddivisa in dipartimenti tematici e geografici. Ad esempio, il Dipartimento 155 supporta i movimenti islamici, mentre il Dipartimento 157, situato presso il Ministero degli Affari esteri, gestisce le sezioni dei servizi segreti nelle rappresentanze iraniane all’estero.

I membri del VEVAK sono soggetti a rigidi controlli e possono incorrere in gravi sanzioni se non rispettano le misure di sicurezza. In passato alcuni alti funzionari sono stati oggetto di purghe violente, come nel caso del vice ministro dell’Informazione Said Emami, che fu imprigionato e “suicidato” in carcere nel 1999.
Gli agenti “ufficiali” del VEVAK spesso operano all’estero sotto copertura diplomatica, in stretta collaborazione con le ambasciate iraniane. Gli agenti “clandestini” sono invece infiltrati in varie organizzazioni, tra cui Iran Air, l’agenzia di stampa IRNA, la radio-televisione IRIB, e associazioni culturali e caritative come la Fondazione dei Martiri e la Fondazione degli Oppressi e Diseredati. Alcuni agenti clandestini sono riusciti a infiltrarsi nei movimenti di opposizione iraniani all’estero. Le banche iraniane, come la Banca Melli, sono utilizzate per finanziare le operazioni del VEVAK in tutto il mondo.
Il VEVAK è particolarmente attivo in regioni strategiche, con importanti sedi all’estero, incluse città come Amman, Parigi, Berlino, Bruxelles, Vienna, Ginevra, Nicosia, Ankara e Istanbul. In Medio Oriente il VEVAK ha una presenza significativa in Arabia Saudita e negli Emirati Arabi Uniti, soprattutto a Dubai e in Bahrain, da dove transitano segretamente i fondi diretti agli Hezbollah libanesi.
La missione principale del VEVAK è sorvegliare, propagandare e eliminare fisicamente i membri dell’opposizione rifugiati all’estero. Dal 1979 il VEVAK ha compiuto oltre cento omicidi di oppositori, tra cui importanti figure politiche come Sadegh Sharah-Kindi, leader del Partito Democratico Curdo Iraniano, assassinato in un ristorante tedesco nel 1992. Anche altre personalità sono state uccise, tra cui Kazem Radjavi in Svizzera (1990), Cyrus Elahi a Parigi (1990), e Mohamed Hossein Naghdi a Roma (1993).
Nel contesto regionale il VEVAK ha operato intensamente in Iraq, Afghanistan e Bosnia. In Iraq, ha stabilito centri di informazione in città chiave come Baghdad, Nadjaf, Kerbala, Qut, Bassora e Kirkuk. In Afghanistan il VEVAK ha infiltrato tribù locali e reclutato agenti tra le forze britanniche. Durante la guerra in Bosnia negli anni ’90, il VEVAK ha supportato direttamente l’esercito bosniaco.
Le operazioni del VEVAK sono spesso caratterizzate da metodi violenti, inclusi attacchi terroristici come quelli contro le forze militari francesi e americane in Libano, gli attentati a Parigi nel 1989, e gli attacchi contro l’ambasciata israeliana e la comunità ebraica a Buenos Aires negli anni ’90. Attualmente, il VEVAK è impegnato a contrastare le operazioni del Mossad per sabotare il programma nucleare iraniano. Dal 2010 tre fisici nucleari iraniani sono stati assassinati in circostanze misteriose e il programma nucleare iraniano è stato danneggiato dal virus informatico “Stuxnet”.
In sintesi il VEVAK è un’organizzazione complessa e potente, il cui compito è raccogliere informazioni e proteggere gli interessi del regime iraniano, sia all’interno del paese che a livello internazionale, utilizzando una combinazione di intelligence, controspionaggio e operazioni dirette.