Iraq. I sadristi si rifiutano di entrare nel nuovo governo

di Alberto Galvi –

I parlamentari iracheni hanno eletto Abdul Latif Rashid come nuovo presidente dell’Iraq, il quale ha rapidamente nominato al-Sudani primo ministro nel tentativo di porre fine a un anno di stallo politico, dalle elezioni dell’ottobre 2021.
Due giorni dopo l’elezione del nuovo presidente, il movimento del leader iracheno Moqtada al-Sadr ha annunciato il suo rifiuto di entrare a far parte di un nuovo governo formato dal primo ministro designato Mohammad Shia al-Sudani.
Al-Sudani è incaricato di riconciliare le fazioni sciite in conflitto, e per questo ha il sostegno dei rivali di al-Sadr sostenuti dall’Iran, il Coordination Framework, un’alleanza formata dall’ex primo ministro Nouri al-Maliki, e le milizie sciite filo-iraniane.
Al-Sadr ha vinto le elezioni legislative dell’ottobre 2021. Le tensioni tra le due fazioni sciite sono esplose il 29 agosto scorso, quando più di 30 sostenitori di al-Sadr sono stati uccisi in scontri a Baghdad con le fazioni sostenute dall’Iran e l’esercito. Lo scorso giugno al-Sadr ha ordinato le dimissioni dei 73 legislatori del suo blocco, lasciando il Parlamento nelle mani del Coordination Framework.
La posta in gioco è alta per il prossimo governo, con 87 miliardi di dollari di entrate derivanti dalle esportazioni di petrolio. Questo denaro può essere investito solo dopo essere stato approvato in un bilancio statale dal Parlamento, e presentato una volta formato il governo. Ora al-Sudani ha 30 giorni per formare un nuovo governo.