Iraq. Il comando militare condanna gli attacchi alle basi straniere

di Shorsh Surme

Il comando delle operazioni congiunte irachene ha condannato gli attacchi alle basi militari e alle missioni straniere nel paese. Ciò è avvenuto a seguito di un attacco missilistico su una base aerea che ospita le forze della coalizione guidata dagli Stati Uniti nell’Iraq occidentale, attacco ha preso di mira la base aerea di Ain al-Asad, nella provincia di Anbar, intorno alle 21.00 della sera prima, ferendo diversi membri del personale statunitense, come ha riportato un portavoce del Pentagono. Il segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin ha affermato che l’attacco è stato condotto da “milizie alleate dell’Iran”.
La dichiarazione del comando iracheno delle operazioni congiunte ha affermato che due razzi sono stati lanciati verso la base, e che successivamente le forze di sicurezza hanno rintracciato un veicolo che trasportava otto razzi pronti per essere lanciati.
“Mentre affermiamo la nostra adesione alla sovranità e all’indipendenza dell’Iraq… – si legge nella dichiarazione – respingiamo tutte le azioni sconsiderate che prendono di mira le basi irachene, le missioni diplomatiche e le sedi dei consiglieri della coalizione internazionale, e tutto ciò che potrebbe aumentare la tensione nella regione, o trascinare l’Iraq in situazioni e ripercussioni pericolose, o danneggiare gli interessi di vari stati”.
Le autorità competenti hanno ottenuto “informazioni importanti” sui sospettati dell’attacco, che sono attualmente monitorati per essere assicurati alla giustizia, secondo la dichiarazione.
Le tensioni nella regione sono alle stelle a causa dell’evolversi del conflitto di Gaza. Le milizie irachene filo-iraniane hanno effettuato oltre 165 attacchi contro le truppe statunitensi di stanza in Iraq e Siria in risposta al sostegno del governo statunitense a Israele.
Gli Stati Uniti hanno effettuato diversi attacchi di ritorsione, fortemente condannati dal governo iracheno, perché secondo le autorità locali la violenza genera violenza. Gli attacchi sono stati in gran parte interrotti da aprile, ma sono ripresi a fine luglio con diverse azioni segnalate da entrambe le parti.