Iraq. Mosul: al-Baghdadi incita i suoi a resistere. Ma è probabilmente fuggito Raqqa

Notizie Geopolitiche –

al-BaghdadiMentre i militari iracheni, sostenuti dalle milizie sciite e da alcune sunniti sono ormai entrati in Mosul distribuendo alla popolazione generi di prima necessità, il leader dell’Isis Abu Bakr al-Baghdadi è uscito dopo un anno con un videomessaggio per incitare i jihadisti a resistere, “La vera battaglia inizia ora”, e a compiere attentati in Arabia Saudita e in Turchia.
La Turchia, che fino al luglio 2015 ha sostenuto l’Isis ad esempio permettendo il transito di decine di migliaia di foreign fighter provenienti dal Nordafrica, dal Caucaso e dall’occidente, ma anche che ha lasciato passare armi ed equipaggiamenti ricevendo dallo Stato Islamico petrolio: oggi è vista dal “Califfo” come una traditrice; l’Arabia Saudita, che ha sempre sostenuto i qaedisti di Jabat al-Nusra, oggi Jabat Fath al-Sham. Non cita il Qatar, il cui sostegno all’Isis è un segreto di Pulcinella in quella che è la guerra giocata su altri scacchieri di Doha con l’Arabia Saudita per il predominio sul Medio Oriente: il 25 agosto 2014 il ministro dello Sviluppo tedesco Gerd Mueller, subito ripreso da una furiosa Angela Merkel, era Iraq esercito è milizie grandeintervenuto sul canale televisivo pubblico ZDF affermando: “Un suggerimento, chi finanzia queste truppe dell’Isis? Il Qatar”.
Fino al pomeriggio al-Baghdadi veniva dato a Mosul dall’intelligence dei peshmerga curdi, ma in serata le informazioni che sono girate è che ha abbandonato la Città forse diretto a Raqqa, nonostante le milizie sunniti e sciite abbiano tagliato ogni via di fuga verso ovest.
Fuad Hussein, capo di gabinetto del presidente della regione autonoma del Kurdistan iracheno Massoud Barzani, ha spiegato l’importanza di individuarlo e ucciderlo in quanto la cosa servirebbe probabilmente a fermare i combattimenti e i kamikaze che in queste ore si stanno facendo esplodere nel tentativo di fermare l’avanzata degli iracheni: “Se verrà ucciso – ha spiegato Hussein – ci sarà il collasso dell’intero sistema dell’Isis”, anche perché difficilmente verrebbe individuata una nuova guida in poco tempo.