Iraq. Scandalo al consolato italiano di Erbil, dove c’era chi vendeva i visti

Notizie Geopolitiche –

Con una nota la Farnesina ha comunicato di “aver disposto disposto una missione ispettiva al Consolato d’Italia a Erbil per verificare la regolarità delle procedure per il rilascio dei visti.
Dall’ispezione sono emerse delle irregolarità che sono state puntualmente riportate nel rapporto ispettivo trasmesso alla Procura per i seguiti di competenza”.
“Per quanto concerne la Farnesina – continua la nota – è del tutto evidente che verranno presi i provvedimenti di pertinenza dell’amministrazione.
Il responsabile della sezione visti è stato sostituito nell’incarico”.
La commissione ispettiva è arrivata ad Erbil, capitale del Kurdistan Irq. poco prima di natale, dopo che a Roma sono arrivate le voci di chi diceva che per ottenere il visto, che dà accesso all’area Schengen, era necessario sborsare al consolato italiano migliaia di euro, anche 10mila, contro le poche decine di euro previste dal prassi.
Il portavoce del ministero degli Esteri, Marco Peronaci, ha spiegato sul Corriere della Sera che “la questione era stata segnalata con urgenza già a fine estate dalla nostra console, Alessandra Di Pippo, che, sebbene fosse arrivata a Erbil da poco tempo, ne aveva subito colto la gravità”. Sarebbero 152 i visti irregolari rilasciati dal consolato, anche di cittadini iracheni a cui era stato rifiutato il visto da altre rappresentanze per motivi di sicurezza, in un momento in cui l’allarme terrorismo è alle stelle.
Da settimane, ha riportato il Corriere della Sera, l’impiegato dell’ufficio visti a Erbil, C. N., non va al lavoro. Oggi la notizia della sospensione, confermata dalla Farnesina.