Iraq. Stop ai cittadini Usa. E per l’Isis quello di Trump è un “provvedimento benedetto”

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L’Iraq ha risposto pan per focaccia a Donald Trump e il parlamento iracheno ha approvato una legge su richiesta del governo volta a bloccare per 90 giorni l’ingresso dei cittadini Usa.
La decisione di Baghdad non riguarda i 5mila militari statunitensi presenti sul suolo iracheno per la lotta all’Isis in quanto non necessitano di visti in base agli accordi, ma potrebbe avere risvolti concreti per il personale civile, specialmente quello impegnato nel campo dell’industria connessa all’impegno militare.
Ieri anche il leader sciita Moqtada al-Sadr aveva chiesto l’adozione di restrizioni nei confronti degli Usa, ed aveva affermato che “Sarebbe arrogante che voi possiate entrare liberamente in Iraq e negli altri Paesi interessati dalla decisione, mentre nei confronti dei loro cittadini c’è il blocco d’ingresso al vostro Paese. Per questo gli americani dovrebbero andare via”.
A parlare di “provvedimento benedetto” è stato l’Isis attraverso il web, in quanto l’atteggiamento di Trump metterebbe alla luce la vera natura dell’occidente e favorirebbe il reclutamento proprio nei sette paesi della lista di Trump (Iran, Yemen, Sudan, Somalia, Libia, Siria, Iraq).