Irlanda del Nord. Il governo britannico non indirrà nuove elezioni

di Alberto Galvi

Il governo britannico non indirrà nuove elezioni in Irlanda del Nord prima della fine dell’anno, nonostante da febbraio non vi sia il governo decentrato, ovvero da quando il DUP (Partito Democratico Unionista) filo-britannico ha iniziato un boicottaggio a causa degli accordi commerciali della Brexit.
Dopo aver incontrato il segretario di Stato irlandese Heaton-Harris, il governo britannico avrà tempo fino all’8 dicembre per nominare una data, mentre il ministro degli Esteri irlandese Simon Coveney ha sollevato la prospettiva che Londra cambi la legge per ritardare ulteriormente le elezioni.
Il governo del Regno Unito ha dichiarato che verranno organizzate nuone elezioni entro la fine di gennaio, il secondo voto da maggio, quando Londra e Belfast non erano riuscite a risolvere lo stallo post-Brexit.
Secondo i termini dell’Accordo del Venerdì Santo del 1998, i nazionalisti e gli unionisti sono obbligati a condividere il potere. I colloqui tecnici sono ripresi di recente per la prima volta in sette mesi sul protocollo dell’Irlanda del Nord, la parte dell’accordo Brexit che impone i controlli doganali.
Fino a quando i controlli introdotti su alcune merci che si spostano dal Regno Unito all’Irlanda del Nord non saranno rimossi, il DUP non entrerà a far parte di un nuovo governo. Il leader del DUP Jeffrey Donaldson ha difeso la posizione del suo partito, mentre altri partiti politici dell’Irlanda del Nord hanno affermato di non aspettarsi una svolta allo stallo. Alle elezioni dello scorso maggio lo Sinn Féin è diventato il partito con il maggior numero di seggi all’Assemblea dell’Irlanda del Nord, sostituendo così il DUP come primo partito del paese.