Irlanda del Nord. No al sostegno dei lealisti all’accordo del Venerdì Santo dopo l’accordo Brexit

di Alberto Galvi

I gruppi paramilitari lealisti nordirlandesi tra cui l’UVF (Ulster Volunteer Force), l’UDA (Ulster Defense Association) e il Red Hand Commando hanno minacciato il governo britannico di ritirare temporaneamente il sostegno all’accordo di pace del Venerdì Santo del 1998 a causa delle preoccupazioni per l’accordo Brexit del Regno Unito con l’Ue.
Questa non è la prima volta che i gruppi lealisti ritirano il loro sostegno all’accordo del Venerdì Santo. Nel 2001 l’UFF (Ulster Freedom Fighters) ha ritirato il suo sostegno, mentre nell’ottobre 2015 l’UDA si è riconfermata ai principi dell’Accordo, insieme all’UVF e al Red Hand Commando.
I tre gruppi si sono detti preoccupati per l’interruzione del commercio tra l’Irlanda del Nord e il resto del Regno Unito conseguente all’accordo sulla Brexit questi, ed hanno affermato di essere determinati a mantenere una pacifica opposizione unionista al Protocollo dell’Irlanda del Nord come parte dell’accordo sulla Brexit del 2020.
I paramilitari del LCC (Loyalist Communities Council) sono un’associazione che rappresenta le opinioni dell’UVF, dell’UDA e del Red Hand Commando e hanno affermato che non torneranno all’accordo fino a quando i loro diritti non verranno ripristinati e il protocollo dell’Irlanda del Nord sarà stato modificato per garantire il commercio senza restrizioni tra l’Irlanda del Nord e il resto del Regno Unito.
L’avvertimento è arrivato poche ore dopo che il governo britannico è stato accusato per la seconda volta dalla Commissione europea di violazione del diritto internazionale, dopo che i ministri avevano affermato che il Regno Unito avrebbe agito unilateralmente per dare alle imprese dell’Irlanda del Nord il tempo di adattarsi alle regole post-Brexit.
In questo modo aumenta la pressione su Johnson da parte dell’Ue attraverso la controparte irlandese, Micheal Martin del partito Fianna Fáil.
L’accordo di pace di Belfast del 1998 ha posto fine a tre decenni di violenza tra nazionalisti per lo più cattolici che lottavano per un’Irlanda unita, e per lo più unionisti protestanti, o lealisti, che vogliono preservare l’Irlanda del Nord quale parte del Regno Unito.
L’accordo Brexit tra Regno Unito ed Ue stabilisce lo scambio di merci senza tariffe e quote, ma istituisce controlli veterinari e doganali e altri ostacoli al commercio precedentemente senza soluzione di continuità tra le due realtà. Inoltre impone su alcuni scambi tra l’Irlanda del Nord e il resto del Regno Unito nuovi controlli.
Una delle questioni più difficili dei colloqui sulla Brexit è stata quella di tutelare la delicata pace nell’Irlanda del Nord senza consentire al Regno Unito di accedere ai mercati dell’Ue attraverso il confine terrestre di 500 km tra Regno Unito e Irlanda.
Il processo di pace, costruito sull’accordo del Venerdì Santo, ha contribuito a sostenere un confine irlandese aperto. Questo accordo ha posto fine a decenni di violenze in cui sono morte più di 3.600 persone e che hanno coinvolto repubblicani irlandesi, lealisti britannici e forze armate britanniche.
I gruppi lealisti hanno abbandonato la loro lotta armata nel 1998 e la violenza residua da quando è entrato in vigore l’accordo è stata dovuta alle azioni di gruppi nazionalisti dissidenti che si sono opposti all’accordo di pace.
Tuttavia i nuovi controlli hanno sconvolto l’equilibrio politico nella regione, che ha avuto problemi a importare una serie di merci dal resto del Regno Unito da quando si è staccata dal mercato unico dell’Ue e dall’Unione doganale il 1 gennaio 2021.
A febbraio i principali partiti unionisti dell’Irlanda del Nord, che sono DUP (Democratic Unionist Party), UUP (Ulster Unionist Party) e TUV (Traditional Unionist Voice), hanno dichiarato di sostenere i procedimenti di revisione giudiziaria per contestare il Protocollo.
Le autorità dell’Irlanda del Nord hanno temporaneamente sospeso il mese scorso i controlli veterinari e ritirato il personale di frontiera dai porti, dopo che apparivano minacciosi graffiti che si riferivano ai lavoratori portuali come obiettivi.
Nel frattempo le imprese dell’Irlanda del Nord hanno avvertito che stanno lottando per far fronte alla nuova burocrazia. Il Regno Unito ha annunciato un periodo di transizione per alleggerire l’onere, al fine di rinunciare ai controlli sui prodotti agroalimentari che entrano in Irlanda del Nord.
L’Irlanda è uno stato membro dell’Ue e ha affermato che il Regno Unito si sta comportando in modo inadeguato.