Isole Samoa. Fiame Naomi Mata’afa è pronta a diventare la prima donna premier dell’arcipelago

di Alberto Galvi –

Fiame Naomi Mata’afa è pronta a diventare la prima donna premier delle Isole Samoa. A seguito delle elezioni fortemente contestate ad aprile la Corte suprema delle Isole Samoa ha contribuito a rompere uno stallo politico durato un mese.
La Corte suprema di Samoa ha annullato infatti un tentativo del capo dello Stato Tuimalealiifano Vaaletoa Sualauvi II di annullare i risultati delle elezioni. Inoltre ha anche respinto la creazione post-elettorale di un seggio parlamentare aggiuntivo che ha dato brevemente la maggioranza al governo in carica.
Le decisioni del tribunale aprono la strada al partito FAST (Fa’atuatua i le Atua Samoa ua Tas) di Mata’afa per formare un governo, ponendo fine al governo del primo ministro Tuilaepa Sailele Malielegaoi, che ha combattuto per mantenere il potere dopo aver governato per più di due decenni.
La figlia del primo ministro delle Samoa indipendenti, Mata’afa era in precedenza membro dell’HRPP (Human Rights Protection Party) di Malielegaoi.
L’anno scorso Fiame Naomi Mata’afa si è separata dal governo dopo essersi opposta alle modifiche costituzionali e al sistema giudiziario delle Samoa. Intanto il premier Malielegaoi farà ricorso contro le sentenze della Corte suprema di Samoa.
L’HRPP ha dominato la politica delle Samoa per quasi quattro decenni, mentre il FAST si è formato solo lo scorso anno per protesta contro il governo che ha convertito in legge diversi progetti controversi.
Il FAST ha ora la maggioranza, dopo che la Corte suprema di Samoa ha emesso due sentenze chiave a suo favore.
Le elezioni di aprile si erano inizialmente concluse con un pareggio (25-25) tra il partito FAST e l’HRPP, con un candidato indipendente, ma poi il commissario elettorale ha nominato un altro candidato dell’HRPP, presumibilmente per conformarsi alle quote di genere costituzionali. Il candidato indipendente nel frattempo ha scelto di andare con Mata’afa, portando gli equilibri sul 26-26. Il capo dello Stato è quindi intervenuto per annunciare nuove elezioni per interrompere l’attuale stallo politico. 
Il partito di Mata’afa ha fatto appello e la Corte suprema, che si è finalmente pronunciata sia contro il candidato nominato sia contro i piani per le nuove elezioni, riportando il partito FAST a una maggioranza di 26-25. In seguito alle decisioni, centinaia di sostenitori del FAST si sono radunati fuori dal tribunale vestiti di rosso e hanno festeggiato con canti.
Le Isole Samoa quindi si sono trovate bloccate in una crisi elettorale senza precedenti. La Commissione elettorale ha continuato a revocare i risultati del voto di aprile e ha convocato una nuova elezione per il 21 maggio prossimo.
La Corte suprema del paese si è pronunciata sia contro il seggio femminile aggiuntivo che contro le nuove elezioni e Fiame Mata’afa è finalmente sulla buona strada per essere eletta premier.
Le Isole Samoa hanno ottenuto l’indipendenza nel 1962 dopo quasi mezzo secolo di protettorato della Nuova Zelanda. All’inizio della pandemia di coronavirus le Isole Samoa hanno chiuso i loro confini, evitando di trasmettere all’interno della loro comunità l’infezione da Covid-19.