Israele. Ai domiciliari i 5 minorenni accusati di terrorismo per l’omicidio di una palestinese

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Nonostante lo Shin Bet, cioè i servizi segreti israeliani, abbiano parlato apertamente di azione terroristica, 4 dei 5 giovani israeliani fermati per l’uccisione della 47enne palestinese Aisha al-Rabi sono già agli arresti domiciliari, ed il quinto resterà in carcere ancora pochi giorni.
L’omicidio di al-Rabi è avvenuto a metà ottobre, quando i cinque hanno lanciato una grossa pietra in direzione della donna, la quale viaggiava in auto con il marito. Si tratta di individui ancora minorenni e residenti nell’insediamento di Rehelim, il quale si trova in Cisgiordania ed è considerato illegale anche dalle autorità israeliane: i servizi segreti li hanno descritti come giovani di estrema destra e studenti della scuola religiosa yeshiva, nonché frequentanti gruppi ebraici radicali.
Nonostante si sia parlato di azione terroristica, il ministro della Giustizia Ayelet Shaked ha telefonato alla madre di uno dei minori per esprimerle la sua vicinanza e per raccomandarle di “essere forte”.
Al marito di al-Rabi, rimasto ferito nell’attentato e che ora si trova da solo con 8 figli da sfamare, è invece stato ritirato il permesso di lavoro.