Israele. Al via 800 alloggi nei territori dei palestinesi

Per la Farnesina l’iniziativa “mina irrimediabilmente la percorribilità di una soluzione a due Stati”.

Notizie Geopolitiche –

Il governo israeliano ha avallato un piano per la costruzione di 780 alloggi in Cisgiordania, in barba alle risoluzioni Onu e soprattutto in contrasto con ogni proposito di pace o di rasserenamento del clima.
Iniziative del genere sono tutt’altro che rare in Israele, dove vi è penuria di case e dove il governo di Benjamin Netanyahu è sostenuto proprio dalla lobby dei palazzinari, ma si pongono in contrasto con i tentativi in atto di risolvere questione palestinese attraverso la creazione di due stati separati.
Una nota della Farnesina ha riportato che “L’Italia ribadisce la propria viva preoccupazione per la recente decisione israeliana di avviare la costruzione di quasi 800 nuove unità abitative in diversi insediamenti in Cisgiordania. Come già fatto lo scorso 17 novembre in occasione del lancio della gara d’appalto a Givat Hamatos, l’Italia rinnova il suo invito alle autorità israeliane a rivedere tale decisione.
L’espansione degli insediamenti in Cisgiordania viola il diritto internazionale e rischia di minare irrimediabilmente la percorribilità di una soluzione a due Stati giusta, sostenibile, in linea con i parametri internazionalmente riconosciuti e le rilevanti risoluzioni delle Nazioni Unite. Esortiamo quindi Israele ad astenersi da qualsiasi azione unilaterale che non avrebbe altro effetto che quello di vanificare gli sforzi in corso per ricreare un clima di fiducia tra le parti e di compromettere una ripresa dei negoziati diretti.”