Israele. Al via il processo contro Netanyahu: è accusato di corruzione, frode e abuso di potere

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A pochi giorni dalla formazione del nuovo governo Netanyahu-Gantz, si è aperto a Gerusalemme il processo penale a carico del premier Benjamin Netanyahu, il primo del genere nella storia del paese.
La prima udienza era fissata per il 17 marzo, ma il ministro della Giustizia Amir Ohana, stretto alleato di Netanyahu, aveva dichiarato l’emergenza sanitaria per l’intero comparto giudiziario, e di conseguenza il processo ha preso il via solo oggi.
Netanyahu è accusato di corruzione, frode e abuso di potere, ed a puntare il dito contro di lui è stato il procuratore generale Avichai Mandelblit: nell’inchiesta “1000” ha indagato Netanyahu per frode e abuso di ufficio per aver ricevuto regali da uomini del mondo degli affari; con l’inchiesta “2000” il premier è accusato di aver stretto patti con Arnon Mozes, proprietario della Israel Hayom: in cambio di un atteggiamento di favore gli avrebbe garantito modifiche alla legge sull’editoria volte a sostenerne la testata free press; poi vi è la “4000”, dove Netanyahu, che era anche ministro delle Comunicazioni, avrebbe favorito con una legislazione ad hoc l’azienda telefonica Bezeq, che è anche proprietaria del sito di notizie Walla.
Netanyahu si è sempre detto estraneo ai fatti arrivando a parlare di “Un tentato colpo di Stato contro il primo ministro”, ed in più occasioni ha ribattuto che “Ho dedicato la mia vita allo Stato. Ho combattuto per questo, sono stato ferito”, “bisogna investigare sugli investigatori, perché queste indagini sono inquinate”.