ISRAELE. Detenuti palestinesi per ‘sciopero della fame duro’

Ansa, 6 mag 12 –

Non volge al termine, e anzi viene rilanciato con fermezza, lo sciopero della fame intrapreso alla meta’ di aprile da circa 1.600 palestinesi detenuti in Israele per reati legati all’Intifada. Secondo la stampa palestinese due reclusi – che hanno iniziato lo sciopero della fame circa 70 giorni fa – sono in condizioni preoccupanti di salute. Altri 10 sono stati ricoverati nei giorni scorsi. Il quotidiano israeliano Yediot Ahronot avverte che si sta creando una situazione esplosiva, che rischia di uscire di controllo se uno dei detenuti dovesse morire. In un comunicato diffuso la scorsa notte (citato stamane con grande evidenza dalla stampa nei Territori), i dirigenti della protesta smentiscono che negli ultimi giorni si siano registrati progressi nella vertenza con il servizio carcerario israeliano e ribadiscono di essere determinati a portare avanti a oltranza la propria protesta. I detenuti esigono, fra l’altro, la revoca immediata dell’ isolamento imposto ad alcuni dei loro dirigenti; la ripresa delle visite ai detenuti i cui familiari risiedono a Gaza; la possibilita’ di seguire corsi scolastici a vario livello e programmi informativi alla televisione; l’abolizione degli ”arresti amministrativi”.