Israele. Il Ciad ha inaugurato l’ambasciata a Tel Aviv

di Alberto Galvi

Sulla base delle relazioni bilaterali stabilite cinque anni fa, il Ciad ha inaugurato a Tel Aviv la sua ambasciata in Israele. Benjamin Netanyahu, che è tornato in carica il mese scorso, ha scelto di continuare la difficile strategia di miglioramento dei rapporti tra Israele e i paesi arabi e musulmani.
Mahamat Deby Itno, presidente del Consiglio militare di transizione, è in visita di Stato in Israele per 48 ore. Deby è stato accolto dal capo dell’agenzia di intelligence del Mossad David Barnea, poi il leader ciadiano ha officiato l’inaugurazione dell’ambasciata.
Israele e Ciad hanno stabilito relazioni negli anni ’60.  N’Djamena ha tagliato i rapporti con Tel Aviv nel 1972 sotto la pressione locale e araba. Trump nel 2017 ha provocato polemiche annunciando che avrebbe trasferito l’ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme e lo ha fatto ufficialmente un anno dopo. La mossa ha fatto infuriare i palestinesi e ha stimolato la condanna internazionale.
L’ex presidente ciadiano Idriss Deby, defunto padre dell’attuale leader, ha effettuato nel novembre 2018 una visita storica in Israele durante la quale ha parlato di una nuova era di cooperazione. Il Ciad è uno degli Stati meno sviluppati del mondo, il suo governo è stato accusato di diffuse violazioni dei diritti umani ed elezioni truccate.
Netanyahu ha visitato il Ciad nel gennaio 2019, mentre l’anno successivo Israele ha firmato accordi di normalizzazione con Marocco, Bahrain, Sudan ed Emirati Arabi Uniti, come parte di una più ampia spinta diplomatica da parte degli Stati Uniti. Gli accordi hanno fatto infuriare i palestinesi, i quali vedono Gerusalemme Est occupata come la capitale del loro futuro Stato.
I palestinesi chiedono il ritiro di Israele dai territori che occupa illegalmente e l’accettazione dello Stato palestinese in cambio di normali legami con i paesi arabi. Per questa ragione quasi tutti i paesi, anche europei, si sono astenuti dall’aprire ambasciate a Gerusalemme.