ISRAELE. Netanyahu giustifica la ripresa della colonizzazione, nonostante i colloqui

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NetanyahuNonostante siano in corso i colloqui di pace fra gli israeliani ed i palestinesi e nonostante la questione degli alloggi nei Territori occupati ed a Gerusalemme Est fosse una delle prime cause per cui si erano interrotte nel 2010 le trattative, lo scorso 13 agosto il governo di Israele ha dato il via libera alla costruzione di 942 alloggi a Gerusalemme, nella colonia di Gilo, e di altri 250 in Cisgiordania.
Il segretario di Stato, John Kerry, regia della ripresa del dialogo fra le parti, aveva raccomandato ai palestinesi di portare pazienza e soprattutto aveva ribadito che anche gli Stati Uniti “considerano illegittimi tutti gli insediamenti in territorio palestinese”, posizione ripetuta “molto chiaramente” anche al premier israeliano Benjamin Netanyahu nel corso di una conversazione telefonica.
Tuttavia Netanyahu, come al solito, ha fatto orecchie da mercante ed oggi, in occasione di un incontro con il Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, ha ribadito l’intenzione di Israele di annettere i quartieri di colonizzazione israeliani a Gerusalemme Est oltre che i grandi insediamenti in cui vive la maggior parte dei 360mila israeliani che risiedono nella Cisgiordania occupata, proprio nel quadro di ogni accordo di pace con i palestinesi: “E’ importante – ha detto il premier – comprendere che non si tratta di vere questioni che devono essere discusse, perché tutti sanno, compresa la squadra di negoziatori palestinesi, che se noi costruiamo centinaia di alloggi a Gilo o a Ramot insieme a dei blocchi urbani in Cisgiordania, questi faranno parte di Israele nella mappa di pace finale”.
“La vera questione – ha aggiunto – è sapere come arrivare a che uno stato palestinese demilitarizzato riconosca finalmente e accetti Israele come solo e unico stato”.
Incontrando Ban Ki-moon, Abu Mazen si è detto “profondamente turbato” dalla ripresa della colonizzazione israeliana.