Israele. Non c’è ancora la maggioranza: Bennet mette insieme tutti contro Netanyahu

di Guido Keller –

Potrebbe essere finita l’era Netanyahu in Israele, dopo che il numero uno di Yamina, Naftali Bennett, e il capo dell’opposizione Yair Lapid (Yesh Atid) hanno deciso di proporre un governo con quello che si potrebbe definire “il resto del mondo”, cioè i vari gruppi e gruppuscoli che non sono in maggioranza alla Knesset. Il massimo comun denominatore di questi partiti, che al Parlamento sono presenti con manciate di deputati (17 quelli dell’ex ministro Lapid, 7 quelli di Bennet che pure è stato ministro) è quello di essere contro Benjamin Netanyahu e quindi contro lo strapotere della destra e delle lobby che la sostengono, a cominciare da quella dei palazzinari. D’altronde Netanyahu, che nel recente conflitto ha calcato la mano sui palestinesi anche per accrescere il proprio consenso a fronte della perenne crisi politica, è sotto processo per corruzione, frode e abuso d potere, e son ormai anni che la sua maggioranza è risicata al punto da non leggere neppure un colpo d’aria.
Difatti Bennet ha ribadito oggi che è necessario provare a fare una nuova maggioranza al fine di evitare la quinta tornata elettorale in due anni. “Quella in corso – ha spiegato – è una crisi politica senza eguali nel mondo. Stiamo smontando l’edificio dello Stato e rischia di crollare tutto”. E riferendosi al premier Netanyahu ha detto che “Chi afferma che c’è un governo di destra a portata di mano, si sbaglia. Non esiste un governo di destra di Netanyahu, e chi lo dice mente. Anche stamane c’è stato un altro tentativo. Io sarei stato possibilista ma non c’era la maggioranza. Netanyahu intende trascinare tutto il campo nazionalista verso la propria Masada personale”.
A breve giro un infuriato Netanyahu gli ha risposto che “Bennett vi imbroglia, è la truffa del secolo”, anche perché “Aveva detto in campagna elettorale che non avrebbe appoggiato Lapid, di essere un uomo di destra, attaccato ai suoi valori. Naftali, i tuoi valori hanno il peso di una piuma!”. Ha poi osservato che “L’unica cosa che gli interessa è fare il premier. E’ scandaloso che con 6 seggi si possa fare il premier. Gli israeliani che mi hanno scelto con 2 milioni e mezzo di voti volevano me come premier”.
La querelle è appena iniziata, e Bennet sta sicuramente tentando una difficile quadratura del cerchio per scavalcare Netanyahu, anche mettendo insieme il diavolo con l’acqua santa. Tanto per dire, il suo partito Yamina è di estrema destra, mentre quello di Lapid è laico-centrista, ma poi servono i voti dei deputati di tanti altri gruppi, compresa la Lista Araba Unita, per fare la maggioranza.