Israele. Passa legge su “Israele nazione ebraica”

Gli insediamenti diventano “di interesse nazionale”

Enrico Oliari

Israele come Stato ebraico. Nel dicembre 2014 il governo Netanyahu era caduto a causa della decisione dei moderati di Hatnua e Yesh Atid, fra i quali il ministro delle Finanze Yair Lapid e la responsabile della Giustizia Tzipi Livni, di non firmare la proposta di legge governativa volta a considerare Israele quale “Nazione ebraica”.
Ricostituito parlamento e governo con una maggioranza decisamente spostata a destra, il premier Benjamin Netanyahu ha continuato a persistere nell’obiettivo di trasformare Israele sostanzialmente in uno Stato confessionale, per cui oggi il parlamento israeliano ha approvato la legge che definisce Israele uno “Stato nazione del popolo ebraico”. Il testo è stato approvato con 62 voti contro 55, e stabilisce che l’unica lingua ufficiale della nazione è l’ebraico (fino ad oggi lo era anche l’arabo) e che saranno costruiti nuovi insediamenti nei territori occupati, in quanto ciò rientra “nell’interesse nazionale”. Nello specifico la nuova legge afferma che “lo Stato ritiene che lo sviluppo degli insediamenti ebraici sia nell’interesse nazionale e che lo Stato adotterà misure per incoraggiare, promuovere e servire questo interesse”. Nonostante la cosa rappresenti una misura drastica e di certo non finalizzata alla pace ed alla convivenza con la popolazione autoctona araba, si tratta comunque di un compromesso, se si pensa che il disegno di legge originale individuava gli insediamenti quali aree riservate esclusivamente agli ebrei, una palese discriminazione razziale che aveva suscitato accorate critiche tra cui quelle del presidente Reuven Rivlin, del procuratore generale Avishai Mandelblit e della delegazione dell’Ue in Israele.
Immediatamente dopo il voto il premier Netanyahu ha affermato che “Questo è un momento decisivo nella storia dello Stato di Israele che certifica la nostra lingua, il nostro inno e la nostra bandiera”.
La maggioranza parlamentare è formata da partiti anche dichiaratamente ispirati al nazionalismo ebraico, ovvero dal Likud (30 seggi), Kulanu (10 seggi), Casa ebraica (8 seggi), Tkuma (2 seggi), Shas (7 seggi), Giudaismo unito nella Torah (6 seggi), Agudad Yisrael (4 seggi), Deghel Ha Torah (2 seggi) e Yosrael Beytenu (6 seggi); l’opposizione è formata da Unione sionista (24 seggi), Partito Laburista israeliano (19 seggi), HaTnuah (5 seggi), Movimento Verde (1 seggio), Yesh Atid (11 seggi), Meretz (5 seggi), Lista comune (13 seggi).