di Guido Keller –
Gli iscritti del Likud israeliano sono stati chiamati ieri al voto per decidere chi tra il premier Benjamin Netanyahu e il 53enne ex ministro dell’Interno Gideon Saar guiderà il partito in avvenire, ed oggi il risultato ha riconfermato la leadership di Netanyahu con oltre il 72% delle preferenze.
Al voto si è arrivati dopo che lo scorso 22 novembre “Bibi”, com’è soprannominato, è stato formalmente incriminato dai giudici per tre capi d’accusa, corruzione, abito d’ufficio e frode.
A puntare il dito contro il premier israeliano è stato il procuratore generale Avichai Mandelblit: nell’inchiesta “1000” ha indagato Netanyahu per frode e abuso di ufficio per aver ricevuto regali da uomini del mondo degli affari; con l’inchiesta “2000” il premier è accusato di aver stretto patti con Arnon Mozes, proprietario della Israel Hayom: in cambio di un atteggiamento di favore gli avrebbe garantito modifiche alla legge sull’editoria volte a sostenerne la testata free press; poi vi è la “4000”, dove Netanyahu, che era anche ministro delle Comunicazioni, avrebbe favorito con una legislazione ad hoc l’azienda telefonica Bezeq, che è anche proprietaria del sito di notizie Walla.
Per Netanyahu si è trattato di “Un tentato colpo di Stato contro il primo ministro”, ed ha ribattuto che “Ho dedicato la mia vita allo Stato. Ho combattuto per questo, sono stato ferito”, “bisogna investigare sugli investigatori, perché queste indagini sono inquinate”.
Fatto sta che nel partito i malumori restano, anche perché Israele si sta trovando in una cronica crisi si governo dalle elezioni di marzo, le terze, in quanto nessun partito vuole governare con il Likud governato Benjamin Netanyahu.
Due giorni fa, mentre Netanyahu stava tenendo un comizio elettorale ad Ashkelon, un razzo sparato dalla parte settentrionale Striscia di Gaza è stato intercettato dalle batterie Iron Dome, per cu il premer e la sua famiglia sono stati evacuati e messi in sicurezza. Nella notte di ieri vi è stata la risposta di Israele, con un avamposto di Hamas, probabilmente un campo di addestramento militare, bombardato da aerei ed elicotteri.
