di Giuseppe Gagliano –
Una startup per la costruzione di droni con sede a Tel Aviv ha recentemente ottenuto un notevole successo grazie alla guerra a Gaza. Dal 7 ottobre l’azienda ha ricevuto nuovi finanziamenti di capitale di rischio pari a 40 milioni di dollari, portando il totale raccolto a 60 milioni di dollari. Questo denaro verrà utilizzato per migliorare i software dei droni a supporto del Ministero della Difesa israeliano, secondo il co-fondatore e CEO della società.
Nonostante i contratti militari e i finanziamenti, la startup ha avviato una campagna di raccolta fondi online, chiedendo donazioni di beneficenza per sostenere la produzione e l’implementazione di droni per l’esercito israeliano (IDF). La pagina di raccolta fondi, successivamente chiusa dopo l’intervento di un’analisi esterna, sollecitava donazioni deducibili dalle tasse per rafforzare la sicurezza nazionale israeliana.
La legge statunitense sulle donazioni di beneficenza offre un ampio margine di manovra alle organizzazioni non profit che operano all’estero. Tuttavia ci sono dubbi sull’uso di queste donazioni per finanziare il conflitto. La startup non ha risposto alle domande relative alla sua campagna di raccolta fondi per l’IDF. Un’organizzazione non profit elencata come partecipante alla raccolta fondi ha chiesto alla startup di rimuovere il loro nome dal sito dopo essere venuta a conoscenza della campagna.
I droni della startup sono descritti come flessibili e dotati di potenti telecamere, ideali per la sorveglianza e per sostituire i soldati in situazioni pericolose. Alcuni modelli possono anche trasportare e rilasciare oggetti, inclusi ordigni esplosivi. L’uso di questi droni in scenari di combattimento complessi è stato enfatizzato dai soldati israeliani nelle testimonianze sul sito.
Il conflitto a Gaza ha giocato un ruolo chiave nel successo attuale e futuro della startup, come riportato dalla stampa economica locale. La società ha rafforzato i suoi legami con l’esercito israeliano, spostando il suo focus sullo sviluppo di sistemi per l’IDF. Tuttavia l’uso dei droni della startup è stato associato a gravi incidenti che hanno causato morti e feriti tra i civili.
La raccolta fondi della startup è solo una delle tante iniziative simili per sostenere la sicurezza nazionale israeliana attraverso donazioni. Nonostante le critiche e le questioni legali sollevate, la campagna evidenzia la complessa intersezione tra tecnologia, guerra e beneficenza.