Kazakistan. Geopolitica delle elezioni parlamentari

di Silvia Boltuc * –

ASTANA. Le prossime elezioni parlamentari in Kazakistan segnano l’ultimo passo per una completa riforma del Paese basata sulla modernizzazione e democratizzazione secondo il nuovo percorso promosso dal presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev.
Il 19 marzo 2023 il Kazakistan terrà le elezioni anticipate del Majilis (camera bassa del Parlamento) e dei Maslikhats (organo legislativo locale) come parte della riforma nazionale iniziata a seguito del superamento della crisi politica interna che il paese centrasiatico ha dovuto affrontare nel gennaio 2022.
Tali elezioni hanno un ruolo importante per la politica interna kazaka, perché potrebbero confermare, secondo quanto emerso anche dagli ultimi sondaggi, la leadership del governo così come il sostegno popolare e, di conseguenza, incrementare la stabilità e l’affidabilità del Kazakistan agli occhi degli investitori stranieri.
A seguito della riforma costituzionale adottata dopo il referendum del giugno 2022, ora il 70% dei deputati del Majilis sarà eletto dalle liste dei partiti e il 30% dai collegi uninominali. Anche le elezioni per i maslikhats nelle oblast e nelle città di importanza nazionale si terranno con un sistema elettorale misto con un rapporto 50/50.
Il nuovo modello di Majilis e maslikhat è stato adottato per proteggere pienamente gli interessi nazionali e regionali degli elettori e garantire una pluralità politica negli organi di potere rappresentativi.

Lo scenario politico e il processo di riforma del Kazakistan.
Nel gennaio 2022 il Kazakistan ha assistito a proteste per l’aumento del prezzo del carburante che sono divampate a macchia d’olio a livello nazionale costringendo il presidente kazako Kassim-Jomart Toqayev a dichiarare lo stato di emergenza e a richiedere il sostegno dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO). Dopo alcuni giorni di tensione e caos, le autorità nazionali e le forze di sicurezza sono riuscite a stabilizzare la situazione e a sedare le proteste.
Dal gennaio 2022 ad oggi il Kazakistan ha avviato un processo di riforma per garantire la stabilità e, secondo le dichiarazioni ufficiali kazake, aumentare la modernizzazione e la democratizzazione interna. In effetti, il presidente Tokayev ha promosso in diverse occasioni la nuova strategia ideata per aprire una nuova fase di sviluppo politico interno che potesse gettare le basi per un “Nuovo e giusto Kazakistan”.
Nel marzo 2022 Tokayev ha proposto riforme costituzionali volte a cambiare l’intero modello statale e la forma di governo limitando i poteri del presidente, rafforzando il ruolo del Parlamento, ampliando la partecipazione dei cittadini ai processi politici e rafforzando ulteriormente la protezione dei diritti umani.
Pertanto, il 5 giugno 2022 si è tenuto un referendum nazionale sulla modifica della Costituzione del Kazakistan che ha visto circa il 77% degli elettori kazaki votare in favore. Tale decisione ha permesso di dare un volto nuovo al sistema legislativo kazako favorendo, inoltre, l’istituzione di una Corte costituzionale per difendere la Costituzione e controllare i poteri del presidente. Gli emendamenti hanno decentralizzato le strutture politiche del Kazakistan trasferendo il potere dal presidente al Parlamento e garantendo una partecipazione più significativa al processo decisionale da parte dell’esecutivo.
Anche il Senato, la camera alta del Parlamento, è stato riformato, mentre lo status e il ruolo del Majilis sono stati accresciuti. In effetti, la camera bassa del Parlamento attualmente non solo esamina i progetti di legge, ma ha anche la facoltà di adottare le leggi.
Il sistema di elezione dei deputati al Majilis è stato modificato: ad oggi, il 70% dei deputati sarà selezionato su base proporzionale mentre il restante 30% sarà eletto attraverso un sistema maggioritario. Inoltre, è stata introdotta una forma mista di elezione ai maslikhat (organi rappresentativi locali) delle oblast e delle città di importanza nazionale.
Le riforme nazionali hanno anche rimosso gli ostacoli alla formazione di nuovi partiti politici. Infatti, la soglia di registrazione è stata abbassata da 20.000 a 5.000 persone, quadruplicata (otto volte negli ultimi tre anni), e nelle sezioni regionali, da 600 a 200 persone.
Un altro passo importante verso la conferma della leadership kazaka e del processo di riforme è stata la rielezione alla carica di presidente di Tokayev. Infatti, il 20 novembre 2022 le elezioni presidenziali anticipate hanno confermato come presidente della Repubblica del Kazakistan Kassym-Jomart Tokayev che guiderà il paese per un totale di sette anni. Su sei candidati, tra cui due donne, Tokayev ha vinto le elezioni presidenziali con l’81% dei voti  confermando la sua leadership e assicurandosi il sostegno del popolo alla sua strategia per un nuovo Kazakistan.

Conclusione.
Il Kazakistan è un attore chiave nell’arena geopolitica dell’Asia centrale, perché, grazie alla sua posizione geografica e alle risorse naturali, le potenze regionali e internazionali e gli investitori stranieri hanno dimostrato un notevole interesse nei confronti di questa repubblica centrasiatica. In effetti, l’economia del Kazakistan è la più grande dell’Asia centrale e di tutti gli altri stati regionali messi insieme.
Il Kazakistan ha attratto investimenti e imprenditori stranieri grazie alle sue risorse naturali, tra cui abbondanti minerali, idrocarburi e metalli delle terre rare. Il territorio kazako è vitale anche per la Belt and Road Initiative di Pechino e per l’Unione economica eurasiatica di Mosca, progetti che potrebbero far divenire il territorio kazako un punto di interconnessione tra i mercati europei e asiatici e aumentare il commercio regionale e internazionale.
Considerando le potenzialità economiche kazake, il Paese ha bisogno di sicurezza per garantire un mercato stabile in cui gli investitori stranieri possano operare senza affrontare rischi geopolitici, ad esempio un cambio repentino di governo o proteste locali. In questo contesto, le prossime elezioni parlamentari potrebbero rappresentare l’ultimo passo nel percorso di modernizzazione e stabilizzazione nazionale auspicato dalla leadership kazaka in risposta alle perplessità e ai dubbi emersi durante e dopo le proteste del gennaio 2022.
Se l’affluenza alle urne ai seggi dovesse essere alta e il partito di governo Amanat dovesse confermarsi alla guida dello Stato kazako, queste elezioni potrebbero confermare l’approvazione dei cittadini kazaki per l’operato di Tokayev e quindi suggellare la sua leadership e il suo governo dando loro un solido sostegno alla loro strategia sia in politica interna che estera.

* Articolo in mediapartnership con SpecialEurasia.