Kazakistan. Tokayev si è assicurato il secondo mandato

di Alberto Galvi

Il presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev si è assicurato un secondo mandato nelle elezioni anticipate dello scorso 20 novembre con l’81,31 per cento dei voti. L’affluenza alle urne nelle elezioni anticipate del Kazakistan è stata del 69,44 per cento, e gli altri cinque candidati che hanno ottenuto percentuali a una cifra.
Tokayev ha vinto la sua prima elezione nel 2019 con il sostegno del predecessore Nursultan Nazarbayev, ma i due si sono scontrati quest’anno a causa dei violenti disordini che hanno interessato diverse città. Il 2022 è iniziato con massicce proteste e violenze a gennaio, seguite dalle conseguenze politiche per la scioccante invasione dell’Ucraina da parte della Russia a fine febbraio. Tokayev ha adottato da allora misure per mantenere le distanze dalla potenza regionale dominante, la Russia, e all'”Operazione speciale” di Putin.
La rielezione di Tokayev a presidente per i prossimi sette anni significa una base più solida da cui partire per perseguire le riforme promesse volte a costruire un Kazakistan giusto ed equo, compreso il rafforzamento dello stato di diritto, che è sicuramente un segnale positivo per le imprese straniere. La Russia è il principale partner commerciale del Kazakistan e lo scivolamento della Russia nella recessione ha danneggiato la crescita economica kazaka.
Tokayev ha convocato elezioni parlamentari anticipate per il 2023: quest’anno ha lasciato il partito al potere Amanat e ha supervisionato le riforme che hanno reso più facile la creazione di nuovi partiti politici. Le riforme del sistema elettorale e dei partiti sono solo un passo avanti in termini di liberalizzazione politica. Con la riforma costituzionale il mandato del presidente è stato prolungato a sette anni, ma non è stato reso più rinnovabile.