Kenya. Aperto con il porto di Lamu un nuovo hub strategico

di Alberto Galvi

In Kenya è stato aperto il nuovo porto di Lamu, dal costo di 3 miliardi di dollari, costruito dai cinesi della società CCCC (China Communication Construction Company); servirà l’Etiopia, il Sud Sudan e altre nazioni senza sbocco sul mare e competerà in volume di affari con i porti in altre parti della regione.
Questo porto collegherà i paesi interessati attraverso un gasdotto, una linea ferroviaria, una rete stradale che collega Lamu, Garissa, Isiolo, Moyale e Turkana, verranno costruiti una diga lungo il fiume Tana, aeroporti, città turistiche e la create numerose aree industriali, con la tappa finale a Dakar, in Senegal.
Inoltre il porto attirerà le principali compagnie di navigazione competendo con i porti di Gibuti, nel Corno d’Africa, e di Durban, in Sudafrica. 
Il Kenya ha già un importante porto a Mombasa, nel sud del paese, ma l’obiettivo del porto di Lamu è quello di integrare l’emarginato Kenya settentrionale nell’economia e nella nazione keniota attraverso il progetto del corridoio LAPSSET (Lamu Port-South Sudan-Ethiopia Transport), che dovrebbe complessivamente costare circa 24 miliardi di dollari. Nella guerra al terrorismo sostenuta a livello internazionale dal Kenya, la contea di Lamu è divenuta un campo di battaglia contro gli estremisti islamici degli al-Shabaab.
La KPA (Kenya Ports Authority) ha già inviato al porto di Lamu attrezzature per supportare il trasferimento di merci dalle grandi navi ai camion per il trasporto sulla terraferma.
La maggior parte delle aziende in Etiopia, utilizza il porto di Gibuti. Il Kenya vuole che le aziende nel sud dell’Etiopia utilizzino il porto di Lamu, il quale è stato concepito come uno sbocco alternativo per il petrolio del Sud Sudan, che attualmente viene pompato attraverso il Greater Nile Oil Pipeline fino a Port Sudan.
Il Kenya prevede di completare la costruzione del porto in ottobre. Una volta terminato avrà 32 ormeggi, 29 dei quali saranno finanziati dal settore privato, rendendolo il più grande porto in acque profonde dell’Africa subsahariana.
Per la costruzione di questo porto però non sono mancati i problemi al governo Kenyatta , dal momento che ha rinunciato alla promessa di risarcire i pescatori in conformità con una sentenza dell’Alta Corte del 2018 per il mancato guadagno e i danni ambientali causati dalla costruzione. Le promesse di risarcimento risalgono al 2014 per i danni causati dal porto di Lamu. Intanto il presidente keniota Uhuru Kenyatta ha presieduto nei giorni scorsi l’apertura del nuovo porto.