Kenya. E’ morto l’ex presidente Mwai Kibaki, che ha guidato il paese africano per più di un decennio

di Alberto Galvi

E’ morto all’età di 90 anni l’ex presidente del Kenya Mwai Kibaki, che ha guidato il paese africano per più di un decennio. Mwai Kibaki è stato il terzo presidente del paese dal dicembre 2002 all’aprile 2013, subentrando al governo autoritario di Daniel arap Moi. L’inizio della carriera politica di Kibaki risale a quando il Kenya è diventato indipendente e si assicurò un seggio parlamentare a Nairobi. Nello stesso anno, grazie alle sue competenze economiche, fu nominato segretario parlamentare del ministro delle Finanze.
Tuttavia per quasi tre anni il primo presidente del paese, Jomo Kenyatta, prima di nominarlo nel suo gabinetto lo tenne in disparte. Venne scelto come ministro del Commercio e dell’Industria prima di diventare per un buon decennio ministro delle Finanze nel 1969.
Il defunto Daniel arap Moi assunse la presidenza nel 1978 dopo la morte di Kenyatta, e scelse Kibaki come suo vice. La massiccia repressione degli oppositori politici di Moi ha portato all’insoddisfazione, anche del gabinetto capeggiato da Kibaki.
Kibaki non esitò a uscire dall’ombra del suo presidente quando nel 1991 il Kenya si aprì alla democrazia multipartitica. Nello stesso anno fondò il DP (Democratic Party). Il partito ottenne buoni risultati nelle elezioni del 1992 e del 1997.
Kibaki, sebbene fosse costretto a stare su una sedia a rotelle dopo un incidente d’auto, continuò la sua campagna elettorale nel 2002 e sconfisse facilmente il successore di Moi, Uhuru Kenyatta, l’attuale presidente del Kenya, a quel tempo considerato politicamente inesperto. Il 27 dicembre 2002 il NARC (National Rainbow Coalition) di cui Kibaki era il candidato alla presidenza ha vinto sul KANU (Kenya African National Union) di Uhuru Muigai Kenyatta.
Il NARC era un partito politico al potere dal 2002 al 2005 quando è crollato a causa di disaccordi tra i suoi membri su un referendum costituzionale. Kibaki è stato presidente del Kenya dal dicembre 2002 al marzo 2013. In preparazione delle elezioni del 2002, il NAPK (National Alliance Party of Kenya) si è alleato con il LDP (Liberal Democratic Party) per formare il NARC.
Tutti i membri dell’LDP sono stati espulsi dal governo dopo il referendum costituzionale del Kenya nel 2005. Successivamente il partito LDP è diventato un partito di opposizione, formando una coalizione di politici dell’opposizione l’ODM (Orange Democratic Movement). I membri del NARC fedeli a Kibaki fondarono il NARC-Kenya (National Rainbow Coalition-Kenya), un’alleanza di 15 partiti indipendenti, mentre il NARCha seguito poi per la sua strada.
Pochi mesi prima delle elezioni del 2007 si formò una nuova coalizione di cui il NARC-Kenya entrò a far parte denominata PUN (Party of National Unity), portando a un’aspra resa dei conti tra Kibaki e Raila Odinga, leader della coalizione NARC-Kenya, i cui sostenitori diventarono violenti durante le elezioni del 2007.
Poco dopo le elezioni, sono scoppiate controversie nell’alleanza per la stesura di una nuova costituzione. La bozza contrariamente alle precedenti promesse di Kibaki, prevedeva un presidente forte e un primo ministro debole. Gli oppositori del progetto si sono radunati dietro a Raila Odinga e hanno sfidato Kibaki nelle elezioni generali del 2007.
Tuttavia, quando Kibaki ha prestato giuramento come presidente nel dicembre 2007 dopo un’elezione controversa, Odinga ha gridato allo scandalo. Ne è seguita un’ondata di violenza politica che ha provocato più di 1.200 morti in due mesi, tra il gruppo etnico Kikuyu di Kibaki e i gruppi etnici Luo e Kalenjin. I disordini hanno macchiato il secondo mandato di Kibaki. I passi verso la riconciliazione tra le due parti includevano la nomina di Odinga a primo ministro nell’aprile 2008 e un altro tentativo di una nuova costituzione, che è finalmente entrata in vigore nell’agosto 2010, dopo che hanno votato a favore i due terzi dei kenioti.
Kibaki, ha lasciato in eredità al paese una forte crescita economica, dopo aver lanciato importanti progetti infrastrutturali e dato impulso ai settori della salute e dell’istruzione in difficoltà. Il suo governo è stato però rovinato dalla dilagante corruzione e dalle spese eccessive che hanno contribuito all’accumulo di una montagna di debiti.
La causa della morte non è stata ufficialmente rivelata, ma la sua salute era altalenante dopo il grave incidente d’auto del 2002. Il presidente Uhuru Kenyatta ha ordinato un periodo di lutto nazionale.