Kenya. Il Paese africano ha ottenuto il seggio del Consiglio di sicurezza all’ONU

di Alberto Galvi

Nella giornata di ieri il Kenya ha ottenuto il seggio del Consiglio di sicurezza dell’ONU dopo aver battuto Gibuti al secondo turno di votazioni. Con 191 dei 193 Paesi che hanno votato, il Kenya ha ottenuto 129 voti, battendo Gibuti che ha ottenuto 62 voti.
Gli altri Paesi eletti il giorno prima sono stati dell’Europa occidentale Irlanda e Norvegia, dell’Asia-pacifico l’India e dell’America Latina e Caraibi il Messico. L’obiettivo è quello di raggiungere un equilibrio regionale tra i dieci Paesi membri non permanenti con cinque membri asiatici o africani, due membri latinoamericani, uno dell’Europa orientale e due membri dell’Europa occidentale o di altre regioni del pianeta.
Ogni membro del Consiglio di sicurezza per ottenere il seggio deve aggiudicarsi i due terzi dei voti espressi, il che significa 128 voti se tutte le 193 nazioni votano. I delegati potrebbero dover votare più volte per ottenere un vincitore.
Il Consiglio di sicurezza è composto da quindici Paesi membri e ogni membro ha diritto a un voto. I cinque Paesi membri permanenti sono: Russia, Cina, Stati Uniti, Francia e Regno Unito. I membri permanenti lavorano a fianco dei dieci membri non permanenti e ognuno di questi quindici Paesi detiene a rotazione la presidenza del Consiglio per un periodo di un mese.
Per risolvere le dispute internazionali e ripristinare la pace, il Consiglio di sicurezza a volte impone sanzioni o persino autorizza l’uso della forza. Per essere approvata, una risoluzione del Consiglio deve avere nove voti a favore su quindici e nessun voto contrario da uno dei cinque membri permanenti. Se un membro permanente si astiene non vale per respingere la sanzione.
I membri non permanenti sono eletti per un mandato di due anni dai membri dell’Assemblea generale, l’organo che rappresenta tutti i membri delle Nazioni Unite.
I nuovi Paesi eletti sostituiranno i membri uscenti del Consiglio Belgio, Repubblica Dominicana, Germania, Indonesia e Sudafrica. Si uniranno agli attuali membri non permanenti Estonia, Niger, St. Vincent e Grenadine, Tunisia e Vietnam e ai membri permanenti Regno Unito, Cina, Francia, Russia e Stati Uniti.
Con questo risultato il Kenya dal gennaio 2021, tornerà a far parte dell’organismo più potente delle Nazioni Unite dopo ventitré anni di assenza. Il Kenya ha goduto del sostegno dell’Unione africana, mentre Gibuti sosteneva di aver diritto al seggio perché l’altro Paese africano concorrente ha già partecipato al Consiglio di sicurezza due volte.
Durante la votazione, sono state espresse preoccupazioni sul fatto che se Gibuti fosse stato eletto, nel 2021 l’Africa sarebbe stata rappresentata da tre paesi francofoni. Dal 2007, l’Unione africana utilizza un metodo di rotazione per decidere con ciascuna regione chi sostenere per il seggio.
Gibuti ha respinto queste preoccupazioni come assurde visto che già precedentemente nel 2001 nel Consiglio c’erano Mali, Mauritius e Tunisia che sono tutti e tre Paesi francofoni.
In passato, le nazioni africane hanno sostenuto all’unanimità solamente un candidato. Quest’anno, tuttavia, sia il Kenya che Gibuti si sono contese il seggio, attualmente occupato dal Sudafrica.