Kirghizistan. Proteste e carri armati: non si sa più chi comanda

Notizie Geopolitiche –

Non si attenuano le proteste in Kirghizistan per la situazione politica seguita al voto di una settimana fa, che aveva dato come vincitore alla presidenza Sooronbay Jeenbekov: sia lui che le opposizioni avevano chiesto e ottenuto dalla commissione elettorale centrale del Kirghizistan l’annullamento dei risultati del voto per gli evidenti brogli e per la corruzione, con ai seggi molte persone colte in flagranza di reato mentre scattavano foto della loro scheda elettorale.
Da allora è stato un avvitarsi di eventi, e nelle piazze si sono continuati a fronteggiare i sostenitori dell’ex presidente Almazbek Atambayev e quelli dell’aspirante premier, Sadyr Japarov, liberato dal carcere dagli stessi manifestanti e nominato a capo del governo dall’opposizione parlamentare dopo il voto.
Negli scontri vi sono state vittime e diversi feriti, e nelle ultime ore per sedare la piazza sono intervenuti i militari e i carri armati. Le forze di sicurezza poi provveduto ad arrestare ancora una volta Atambayev, che era stato fatto uscire di prigione dagli insorti pochi giorni fa.
L’arresto è stato portato a termine per calmare la piazza, ma già Atambayev aveva invano invitato i suoi a manifestare pacificamente.
Japarov, che anche lui era in carcere per reati legati alla corruzione e che è stato liberato dai suoi sostenitori, dopo un suo discorso è stato vittima di un attentato: un suo oppositore si era avvicinato alla sua auto e gli aveva sparato mancandolo.
Jeenbekov, che a questo punto è presidente ad interim, ha sollevato Japarov dal suo incarico, ma la situazione è complicata ed incerta al punto che non si sa più chi comanda nel paese.

Nella seconda foto: Almazbek Atambayev.