Kirghizistan. Sottoscritti gli accordi per il tratto della la ferrovia Cina – Europa
di Alberto Galvi –
Al via i piani per la ferrovia che va dalla Cina all’Europa attraverso il Kirghizistan e l’Uzbekistan, dopo essere stata sul tavolo per due decenni. Alcuni governi dell’Asia centrale rimangono scettici riguardo al progetto, mentre altri prevedono che sarà un vantaggio economico per la regione.
L’accordo è stato raggiunto il mese scorso a Samarcanda, in Uzbekistan, durante il vertice dello SCO (Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai), dove si sono stabiliti i termini per uno studio di fattibilità per la tratta kirghisa, che è l’anello mancante per collegare le ferrovie esistenti in Cina e Uzbekistan, da completare entro la prima metà del 2023 per poi passare alla fase successiva della costruzione.
L’adozione di un memorandum lo scorso 14 settembre ha tuttavia rinnovato la speranza dei paesi dell’Asia centrale di una nuova ferrovia per il trasporto delle loro merci ai mercati esteri. La ferrovia inizierà a Torugart, in Kirghizistan, e proseguirà verso nord attraverso gli insediamenti di Arpa e Makmal fino a Zalalabad, dove si collegherà alla rete ferroviaria dell’Uzbekistan.
La nuova rotta, del costo di circa 4,5 miliardi di dollari, sarebbe un’alternativa all’attuale dipendenza della Cina di una via attraverso la Russia e il Kazakistan per il transito via terra verso l’Europa, e favorirà l’esportazione dei prodotti agroalimentari kirghisi e uzbeki.
La rotta attraverso la Russia e il Kazakistan è diventata politicamente problematica a causa delle sanzioni occidentali alla Russia indotte dalla guerra in Ucraina. La nuova ferrovia non sarà solo una grande opportunità per l’Uzbekistan e il Kirghizistan, ma creerà un’ottima alternativa per la Cina, che attualmente fa transitare le merci principalmente attraverso il Kazakistan. Questa nuova rotta è più corta di circa 900 chilometri.
Sebbene spesso se ne sia discusso, l’idea di costruire un collegamento ferroviario attraverso il Kirghizistan è in passato abortita a causa dei costi di costruzione e della presenza della ferrovia Transiberiana.
L’idea di questa ferrovia non ha mai preso forma fino al 2018, quando uzbeki e kirghizi l’hanno vista come un potenziale stimolo economico.