Kosovo. Allentate le tensioni con la Serbia per i documenti d’identità e per le targhe automobilistiche

di Alberto Galvi

Con un accordo mediato da Unione Europea e Stati Uniti, Serbia e Kosovo hanno risolto la controversia sui documenti di identità. Il governo kosovaro ha annunciato che avrebbe iniziato a richiedere ai serbi che entrano in Kosovo i documenti d’identità temporanei rilasciati dalle autorità kosovare, proprio come hanno dovuto fare per oltre un decennio i cittadini del Kosovo che sono entrati in Serbia. I cittadini possono ora circolare liberamente tra i due paesi con le loro carte d’identità nazionali.
Le tensioni sulla questione delle targhe di etnia serba nel nord del Kosovo ricordano la fragile stabilità della regione. Le autorità di Pristina hanno anche affermato che inizieranno a richiedere ai serbi che vivono in Kosovo di utilizzare le targhe del Kosovo per le loro auto, invece di quelle serbe. Alcuni serbi che vivono in Kosovo hanno risposto bloccando le strade, spingendo la NATO (North Atlantic Treaty Organization) a mettersi in guardia per il susseguirsi di proteste.
La Serbia ha perso il controllo del Kosovo nel 1999 dopo che la NATO ha bombardato il paese per fermare la sua repressione contro i ribelli separatisti di etnia albanese. Il Kosovo ha dichiarato l’indipendenza dalla Serbia nel 2008, cosa che Belgrado non riconosce. L’indipendenza del Kosovo è stata riconosciuta da Washington e dalla maggior parte dei paesi dell’UE, mentre la Serbia ha fatto affidamento sul sostegno di Mosca e della Cina per tentare di mantenere come propria l’ex provincia del Kosovo.
L’Unione Europea guida il dialogo tra i due paesi, mentre le loro aspirazioni ad entrare nella Casa comune dipendono dalla normalizzazione delle loro relazioni.
Le tensioni si sono allentate dopo che il primo ministro del Kosovo Albin Kurti, sotto la pressione degli Stati Uniti e UE, ha deciso di rimuovere i blocchi stradali sotto la sorveglianza dei circa 3.700 soldati delle forze di pace della NATO. La KFOR è pronta a intervenire e per garantire un ambiente sicuro e protetto e la libertà di movimento per tutto il popolo del Kosovo.
Kurti ha dato un periodo di tempo, dal 1 settembre fino al 31 ottobre prossimo, ai circa 50mila serbi del suo paese per cambiare le loro targhe da serbe a kosovare.