Kurdistan Irq. Hollande in visita, ‘un errore quello di Trump di lasciare soli i curdi in Siria’

di Shorsh Surme

L’ex presidente della Repubblica francese Francois Hollande è arrivato ieri ad Erbil, capitale della Regione autonoma del Kurdistan iracheno. Hollande è intervenuto alla cerimonia del Premio internazionale Shifa Gardi alla Rotana Hotel di Erbil, dove ha affermato che è di vitale importanza che la coalizione continui a coordinarsi con i suoi alleati curdi e iracheni contro l’Isis.
L’ex presidente francese, che aveva impegnato forze militari nella coalizione anti-Isis, ha affermato che la decisione statunitense di ritirarsi dal Kurdistan siriano è un “grosso errore”, poiché rischia di consentire un attacco turco ai curdi della Siria e quindi ad una riemersione dell’organizzazione terroristica dell’Isis.
Hollande ha spiegato cheo “La decisione del presidente americano Donald Trump sul ritiro delle truppe in Siria in questo modo affrettato, avrà un brutto impatto”.
Non dimentichiamo che Ankara continua a minacciare la popolazione curdo-siriana e di lanciare una nuova offensiva contro le Unità di protezione del popolo curdo (YPG), che viene accusato di avere legami con il Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK), il quale lotta contro il governo di Erdogan.
Francois Hollande è stato il primo politico occidentale ed ex presidente della Francia a parlare apertamente della presenza dell’Isis, dicendo che “Allo stesso tempo, sono preoccupato per l’attuale conflitto in Siria. La Turchia è diventata una minaccia per i curdi siriani. Daesh (Isis, ndr.) potrebbe sfruttare qualsiasi conflitto in tale paese per portare a termine attacchi suicidi ed attentati esplosivi”, “Pertanto, dobbiamo stare molto attenti. Non possiamo dire che Daesh sia finito e che l’abbiamo sconfitto. Continua a essere una minaccia e potrebbe riemergere in qualsiasi momento. È una caratteristica del Medio Oriente che i gruppi terroristici riemergono”.