Kurdistan Irq. Un francobollo con il Grande Kurdistan commemora la visita del papa: ire di Turchia e Iran

di Shors Surme

L’emissione di un francobollo che commemora la recente visita di Papa Francesco nella regione del Kurdistan ha mandato su tutte le furie sia il governo di “sua maestà il sultano” turco Recep Tayyp Erdogan, sia gli ayatollah iraniani in quanto il francobollo in questione porta non solo il volto del Santo Padre ma anche la carta geografica del grande Kurdistan.
Il capo del dipartimento per le relazioni estere del governo del Kurdistan Irq. (KRG) ha risposto che la Regione autonoma rispetta la sovranità dei paesi vicini: “Abbiamo il massimo rispetto per la sovranità dei paesi vicini di Iran, Turchia e Siria. Allo stesso modo ci aspettiamo che questi paesi rispettino la sovranità dell’Iraq e della regione del Kurdistan iracheno”, ha detto Safeen Dizayee all’agenzia turca Anadolu.
Nell’ambito della sua storica visita in Iraq di domenica scorsa, Papa Francesco ha visitato la capitale della regione del Kurdistan, Erbil, tenendo la messa allo stadio Franso Hariri. Il Ministero dei Trasporti e delle Comunicazioni del KRG ha rilasciato i disegni di sei francobolli per contrassegnare la visita, tra cui un francobollo con il papa e la mappa del grande Kurdistan che include la regione del Kurdistan e le aree curde in Turchia, Iran e Siria, divise per l’accordo Sykes-Picot del 1916.
Che si voglia o meno il Kurdistan esiste da almeno quattromila anni, abitato da una popolazione di stirpe indoeuropea, di religione originariamente zoroastriana convertitasi all’Islam dopo la conquista araba; il popolo curdo ha vissuto fino al secolo scorso perfettamente integrato con le altre culture del Medio Oriente. Alla fine della Prima Guerra Mondiale questo territorio è stato arbitrariamente suddiviso dalle potenze europee vincitrici che perseguivano i propri interessi coloniali nella regione: da allora la situazione è rimasta invariata e il popolo curdo combatte per riavere il diritto a vivere libero e in pace sulla propria terra.
Questo è stato da sempre un punto dolente per paesi come la Turchia e l’Iran, che nonostante la loro divergenze politiche sono d’accordo un un tema: eliminare la popolazione curda.