Kurdistan Irq. Un Natale di tolleranza

di Shorsh Surme

I cristiani di tutte le chiese della regione del Kurdistan Iracheno hanno partecipato alle preghiere per le celebrazioni del Natale.
La regione del Kurdistan ha oltre 120 chiese ed è spesso lodata per essere un faro di tolleranza religiosa, coesistenza e sicurezza in un Medio Oriente altrimenti ostile.
Martedì, alla vigilia di Natale, molti alti leader curdi hanno parlato dell’importanza della “convivenza pacifica” e hanno augurato a tutte le comunità etniche e religiose della regione del Kurdistan a un Natale “pacifico e prospero”.
Il primo ministro della regione del Kurdistan, Masrour Barzani, ha dichiarato in un comunicato “che la regione spingerà per una società inclusiva in cui tutte le religioni e le razze possano vivere e godere di pari diritti”. Dal canto suo anche il nuovo presidente della Regione, Nechirvan Barzani, ha diffuso un messaggio ribadendo che i cristiani sono stati una componente fondamentale e integrante della regione del Kurdistan. “Nell’occasione santa, rassicuriamo che la regione del Kurdistan rimarrà la culla della convivenza, della tolleranza e della pace per tutte le sue componenti”, riporta il messaggio di Barzani.
Infatti il presidente curdo ha sottolineato il ruolo dei cristiani nella regione del Kurdistan, affermando che le loro occasioni religiose sono celebrate da tutto il popolo della regione del Kurdistan per sviluppare ulteriormente lo spirito di convivenza pacifica.
Ha augurato un gioioso e sereno Natale ai cristiani in Iraq e in tutto il mondo, desiderando prosperità e tolleranza.
Non dimentichiamo che molti cristiani fuggiti del centro e sud dell’Iraq e della Siria si trovano nella Regione del Kurdistan, professando il loro culto religioso senza alcun problema.
Nel frattempo, al di fuori del Kurdistan, quest’anno gli iracheni cristiani hanno deciso di non celebrare l’alta festa in pubblico, in solidarietà con le proteste antigovernative, che hanno visto uccidere almeno 500 persone e altre migliaia ferite negli scontri con le forze di sicurezza.