La britannica May in Africa per preparare il “dopo Brexit”

di Elisabetta Corsi

In questi giorni il primo ministro britannico Theresa May si trova in Africa per una missione che la vede presente in Nigeria, Sudafrica e Kenya. Un viaggio, il primo nel continente per la premier, durante il quale vengono illustrati i suoi piani di investimento e di promozione della crescita per le ex colonie in vista della Brexit. Anche perché l’ambizione del Regno Unito è quella di diventare uno dei più grandi investitori in Africa entro il 2022.
Il primo paese del suo tour è stato il Sudafrica, e nel suo discorso a Città del Capo ha annunciato lo stanziamento di 4 miliardi di sterline in supporto all’economia africana, in particolare per la creazione di posti di lavoro in favore dei giovani, per l’efficienza della sanità, perla sfida alla sicurezza e per la riduzione nel breve termine della povertà.
Rimane la promessa di mantenere inalterati i rapporti esistenti sulla base dell’adesione del Regno Unito all’Unione Europea anche dopo la Brexit. Tra questi una partnership a livello europeo tra l’Unione dogale dell’Africa meridionale e il Mozambico. Un altro investimento sarà di altri 4 miliardi di sterline nel settore privato, volendo offrire così opportunità di lungo termine di massima e vasta qualità.
Incontrando il presidente Cyrill Ramaphosa May ha dichiarato che “Le vere partnership non sono riguardo a cosa fa un partito rispetto a un altro, ma stati, governi, affari e individui lavorano insieme in modo da arrivare a obiettivi comuni”.
Si è poi recata ad Abuja, in Nigeria, dove ha incontrato il presidente Muhammadu Buhari. May ha annunciato l’incremento militare britannico per proteggere i cittadini e i lavoratori britannici dagli attacchi terroristici, frequenti nel paese. Per la premier i militari nigeriani devono avere speciali equipaggiamenti ed essere preparati a contrastare l’uso improvviso di dispositivi esplosivi da parte dei terroristi. Va inoltre contrastate la minacce e la propaganda effettuata dal Boko Haram. Altri 13 milioni di sterline saranno impiegati per programmi di istruzione ed educazione per 100mila bambini che vivono in zone di guerra.
Un altro pacchetto che May vuole stanziare è di 10 milioni e mezzo di sterline per aiutare le vittime della schiavitù moderna. Una parte di questi vanno in aiuti per le 1.700 persone che sono soggette ai lavori forzati, alla servitù domestica e vittime di abusi sessuali al fine di favorirne la reintegrarzione nelle loro comunità.
La premier bitannica ha dichiarato in questa occasione che “Noi siamo determinati a lavorare fianco a fianco con la Nigeria per aiutarla nella lotta contro il terrorismo, nella riduzione dei conflitti e per creare un futuro di stabilità e prosperità di cui tutti ne beneficeranno”. Un aspetto importante trattato oltre a quello della sicurezza è la lotta contro la schiavitù e la migrazione illegale.