La Cina espande la su economia ma sconta il calo della domanda interna

di Giuseppe Gagliano –

In Cina i prezzi interni di numerosi prodotti di tecnologie pulite stanno subendo un significativo calo a causa di un’eccedenza di offerta che dal 2023 ha determinato riduzioni comprese tra il 10% e il 55%. Questa situazione sta esercitando una pressione sugli investimenti nel settore e alimentando un’ondata di fallimenti aziendali.
Parallelamente la Cina sta espandendo la sua presenza nel mercato automobilistico messicano, suscitando preoccupazioni negli Stati Uniti. Le autorità americane temono che Pechino possa utilizzare il Messico come un punto di accesso per aggirare i dazi statunitensi e consolidare la propria posizione nel mercato nordamericano.
Nel frattempo le entrate fiscali cinesi hanno registrato una flessione del 2,6% su base annua nei primi sette mesi di quest’anno, come dichiarato dal ministero delle Finanze.
Sul fronte dell’aviazione il Paese prevede di necessitare di 8.830 nuovi aeromobili nei prossimi vent’anni; di questi, circa il 60% servirà a sostenere la crescita del settore, mentre il 40% sarà destinato alla sostituzione di modelli obsoleti con versioni più efficienti dal punto di vista energetico, secondo quanto riportato dal Global Times News.
A livello internazionale anche il Canada ha deciso di seguire l’esempio degli Stati Uniti e dell’Unione Europea, annunciando l’introduzione di un dazio del 100% sulle importazioni di veicoli elettrici provenienti dalla Cina, oltre a un dazio del 25% su acciaio e alluminio. I media statali cinesi hanno criticato questa mossa, sostenendo che il Canada stia “sparando a se stesso” con queste nuove tariffe.
Nel contesto interno Bloomberg segnala un aumento delle proteste in Cina, attribuendolo agli effetti del rallentamento economico che sta incidendo sul benessere dei cittadini. A questo si aggiunge la decisione di IBM di chiudere la propria divisione di ricerca e sviluppo in Cina, trasferendo tali operazioni in un altro paese.Sul fronte agroalimentare, la Cina ha spostato la sua attenzione verso l’America Latina dopo aver imposto un divieto sui frutti di mare giapponesi lo scorso anno. Il 23 agosto inoltre Pechino ha lanciato la sua prima piattaforma di produzione e trasmissione FAST, denominata FAST TV, che offre agli utenti servizi di streaming gratuiti sostenuti dalla pubblicità, senza opzioni di abbonamento a pagamento.