La propaganda e la guerra. L’attualità del libro di Anne Morelli

a cura di Dario Rivolta *

La storica belga Anne Morelli pubblicò nel 2010 un suo interessante libro: “Principi elementari della propaganda di guerra” (nella precedente versione del 2001 il sottotitolo era: “Utili in caso di guerra fredda, calda o tiepida”).
Poiché mi sembra che il contenuto sia tuttora di grande attualità, credo sia molto interessante leggere cosa scriveva la studiosa. Ecco riassunti i punti principali.

1. Noi non volevamo la guerra e non siamo noi ad averla cominciata. Solo il nostro avversario/nemico è responsabile del conflitto. Questo è ciò che chiamerò la fase della prosecuzione.
2. I capi e i seguaci del nemico sono disumani e sono il diavolo. Qui comincia la diffamazione.
3. Noi stiamo difendendo una nobile causa mentre l’avversario difende i suoi propri interessi o, peggio, il suo interesse nazionale. La causa dell’avversario è abominevole, senza valore, egoistica, mentre noi difendiamo un ideale, i diritti umani, la democrazia, la libertà, la libera iniziativa. Noi rappresentiamo il bene, loro personificano il male. Questa è la fase moralizzatrice.
4. Il nemico commette sistematicamente delle atrocità. Se noi manchiamo o facciamo errori, è involontario e perché il nemico ci inganna o ci provoca. Nella sua lotta il nemico è pronto a qualunque cosa, compreso l’uso di armi illegittime (gas, uccisione di civili, abbattimento di aerei di linea, assassini su commissione. NDA) Lui è anche il solo ad usare notizie false (fake news), attacchi informatici e interferenze via internet nelle elezioni altrui. Noi, al contrario, rispettiamo le leggi di guerra, la convenzione di Ginevra, l’etica giornalistica e lo sforzo di essere imparziali. Noi non saremmo mai capaci di prendere parte a una “guerra dell’informazione” o fare propaganda. Questa è la fase del lavaggio del cervello e del condizionamento dell’opinione pubblica.
5. Noi non soffriamo perdite e, quando ci sono, sono piccole. Le perdite dell’avversario, tuttavia, sono enormi. Fase della minimizzazione.
6. Artisti, scienziati, accademici, esperti, intellettuali e filosofi, ONG e la società civile ci supportano mentre il nemico è isolato nella sua torre d’avorio e slegato dalla sua società. Fase espansiva nella sfera della guerra nobile.
7. La nostra causa è sacrosanta e quelli che la mettono in discussione sono pagati dal nemico. Fase del sacrificio.

Chi sa a chi, e a cosa, si possono applicare oggi le parole della Morelli?

P.S. La “democratica” Atene obbligò il “traditore” Socrate al suicidio perché svolgeva “propaganda nefasta” verso i giovani della città, cioè non aveva sposato le verità “comuni”.

* Già deputato, è analista geopolitico ed esperto di relazioni e commercio internazionali.