Lavrov sul Corriere della Sera parla di disgelo, sanzioni e Siria

di Guido Keller

Lavrov ng grandeGiunto in Italia per partecipare al Med2016, il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, ha rilasciato un’importante intervista al Corriere della Sera in cui ha indicato la disponibilità della Russia a fare la sua parte per arrivare al disgelo con gli Stati Uniti: “abbiamo fiducia che la nuova amministrazione non voglia ripetere gli errori commessi da quella uscente, che ha volutamente distrutto le relazioni russo-americane; abbiamo accolto positivamente la propensione alla cooperazione tra i nostri due paesi dimostrata da Trump durante la campagna elettorale”, ma “ripristinare la cooperazione a tutto campo tra Russia e Usa è un obiettivo complesso” e “saranno necessari sforzi seri da entrambe le parti”.
Sulla Siria Lavrov ha detto che “fin dall’inizio della crisi, la Russia ha sempre sostenuto e continua a sostenere una soluzione politico-diplomatica attraverso l’avvio di un dialogo inclusivo interno”. “Durante le operazioni delle forze aerospaziali russe in Siria, condotte dietro richiesta ufficiale del governo legittimo di un paese membro dell’Onu, siamo riusciti a sferrare un duro colpo al terrorismo che si è profondamente radicato nel paese anche grazie ai massicci rinforzi giunti dall’estero”. “I tentativi di imporre un’agenda estranea ai siriani hanno già provocato centinaia di migliaia di vittime e feriti, milioni di profughi, hanno distrutto le infrastrutture socio-economiche e introdotto nella società siriana elementi di spaccatura etnico-religiosa. Per risolvere tutti questi problemi i siriani in autonomia, senza ingerenze esterne, devono mettersi d’accordo sulla forma dello Stato, la sua struttura politico-amministrativa e successivamente, con un percorso democratico, decidere chi governerà il paese”.
“Ma prima di tutto – ha affermato – è necessario garantire pace e sicurezza, liquidare il focolaio terrorista in Siria”: “al momento intere zone rimangono nelle mani dei gruppi terroristici, quali Isis e Jabat Fatah al-Sham (ex al-Nusra, diramazione siriana di al-Qaeda, ndr.)”. Per Mosca è dunque “estremamente necessario costituire un ampio fronte antiterrorismo, basato sul diritto internazionale universalmente riconosciuto”. “Parallelamente deve essere avviato un processo negoziale interno alla Siria, imperniato sul comunicato di Ginevra del 30 giugno 2012, sulla Risoluzione 2254 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu e sulle decisioni del Gruppo Internazionale di sostegno per la Siria”.
In tema di sanzioni Lavrov ha precisato che esse, “a cui l’Italia ha aderito, e le misure di risposta russe hanno avuto un impatto negativo sulla collaborazione economica e commerciale bilaterale. Oggi la situazione in questo campo rimane oltremodo complessa e tutti e due i paesi sono seriamente preoccupati. Un indicatore evidente è la riduzione significativa dello scambio commerciale”. “Sappiamo però che gli umori a favore dello sblocco dei rapporti economico-commerciali con la Russia sono molto diffusi anche nelle regioni italiane e che diverse di queste hanno approvato risoluzioni a favore della revoca delle sanzioni. Speriamo che Roma voglia costruire i suoi rapporti con Mosca a partire in primo luogo dai propri interessi”.
Il ministro degli Esteri ha poi parlato dell’accrescersi delle tensioni al confine orientale europeo, per cui “oggi assistiamo al più imponente incremento del potenziale militare dalla fine della Guerra fredda, al rafforzamento della presenza e dell’infrastruttura della Nato nel suo fianco orientale, al fine di esercitare una pressione politico-militare sul nostro paese. Ai confini russi si svolgono esercitazioni dei paesi del blocco che hanno spesso carattere palesemente provocatorio”. “La Russia – ha spiegato – è disponibile al dialogo a alla collaborazione con la Nato, ma solo ed esclusivamente su un piano di parità, com’è scritto nei documenti costitutivi del Consiglio Russia-Nato”.