Libano. Continuano i bombardamenti aerei di Israele

di Giuseppe Gagliano –

Israele ha intensificato i suoi attacchi aerei su Hezbollah in Libano, colpendo ripetutamente obiettivi strategici nelle città di Beirut, Tiro e in altre zone del paese. Le operazioni dell’IDF (Forze di Difesa Israeliane) si concentrano principalmente sulla distruzione delle infrastrutture militari di Hezbollah, con particolare attenzione alla loro forza navale e alle installazioni sotterranee. Gli attacchi, che si sono verificati anche durante la notte, hanno causato un numero crescente di vittime civili, peggiorando la situazione umanitaria in Libano.
Secondo le dichiarazioni rilasciate dall’esercito israeliano, l’aviazione israeliana ha distrutto una base centrale dell’unità navale di Hezbollah a Beirut, un centro di addestramento e un’area di test. Questi obiettivi, secondo Israele, ospitavano natanti veloci che Hezbollah intendeva utilizzare per attaccare navi della marina israeliana e bersagli strategici nelle acque territoriali israeliane. Inoltre, gli attacchi hanno preso di mira magazzini di armi, centri di comando e altre strutture sotterranee utilizzate da Hezbollah per preparare operazioni terroristiche contro Israele.
La campagna aerea fa parte di un’operazione preventiva più ampia denominata “Frecce del Nord”, annunciata a settembre dal Capo di Stato Maggiore dell’esercito israeliano, il tenente generale Herzi Halevi. L’obiettivo principale dell’operazione è quello di colpire e neutralizzare l’infrastruttura militare di Hezbollah prima che possa essere utilizzata per attacchi su larga scala contro Israele. Il 1° ottobre, l’IDF ha iniziato operazioni di terra in Libano, che includono raid limitati e mirati contro obiettivi di Hezbollah nel sud del paese, vicino alla frontiera israeliana. Tuttavia, nonostante la vasta portata delle operazioni, Israele non è ancora riuscito a fermare il lancio di razzi da parte di Hezbollah verso il nord del suo territorio.
Il 18 ottobre Hezbollah ha dichiarato una nuova fase di escalation della sua offensiva contro Israele, segnalando un aumento della portata e dell’intensità degli attacchi. La situazione lungo il confine tra Libano e Israele rimane estremamente tesa, con continue battaglie di posizione tra le forze israeliane e Hezbollah. Nonostante Israele abbia eliminato alcuni alti comandanti di Hezbollah, queste azioni non hanno raggiunto l’obiettivo strategico di mettere fine agli attacchi da parte del gruppo.
Sul fronte diplomatico e geopolitico, le conseguenze degli attacchi israeliani sono preoccupanti. L’aumento delle vittime civili e la distruzione delle infrastrutture civili in Libano stanno provocando una crescente indignazione internazionale. Israele sostiene che le operazioni mirano a prevenire attacchi contro il suo territorio, ma la comunità internazionale è sempre più preoccupata per la situazione umanitaria in Libano, già duramente provata da anni di crisi economica e instabilità politica.
Nel frattempo, Hezbollah continua a ricevere supporto logistico e militare dai suoi alleati nella regione, come l’Iran, tramite le rotte che attraversano Iraq e Siria. La capacità del gruppo di continuare a lanciare attacchi contro Israele dipende in gran parte da questi corridoi, che sono sotto pressione ma ancora operativi. L’esito del conflitto, quindi, rimane incerto, mentre le forze di Hezbollah continuano a resistere agli attacchi israeliani e a colpire il nord di Israele con razzi.
In conclusione, nonostante l’intensificazione delle operazioni militari israeliane, il conflitto non sembra avvicinarsi a una soluzione definitiva. L’eliminazione di leader di Hezbollah e la distruzione di infrastrutture militari e civili non hanno finora fermato la risposta militare del gruppo, che continua a rappresentare una minaccia significativa per la sicurezza di Israele. Dall’altra parte, la devastazione causata dagli attacchi israeliani in Libano sta alimentando un clima di risentimento e ostilità che potrebbe prolungare ulteriormente il conflitto.