Libano. Guerra di Israele: la Francia invia un sottomarino nucleare

di Giuseppe Gagliano –

Negli ultimi giorni la situazione geopolitica nel Mediterraneo orientale è tornata a essere particolarmente tesa, con la Francia e Israele che stanno adottando misure militari cautelative nelle acque al largo del Libano meridionale. Secondo fonti militari e notizie circolate nei media internazionali, Parigi ha inviato un sottomarino nucleare d’attacco di classe Rubis in prossimità delle coste libanesi. La mossa, seppur discreta, rientra in un più ampio piano di monitoraggio dell’attività militare nella regione, con particolare attenzione alle operazioni navali israeliane.
Israele infatti ha intensificato le operazioni della sua “flotta fantasma”, un dispiegamento di droni sottomarini specializzati in operazioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione (ISR), operanti in acque profonde. Questi droni, dotati delle più recenti tecnologie di rilevamento e monitoraggio, sono stati mobilitati per proteggere i giacimenti di gas offshore di Israele, vulnerabili ad attacchi da parte di Hezbollah e altri gruppi armati operanti in Libano. Oltre alla protezione delle risorse energetiche, Israele sfrutta questi droni per raccogliere informazioni sulle attività navali di Hezbollah e individuare potenziali minacce lungo la costa libanese.
La flotta di droni ISR israeliana garantisce un costante flusso di informazioni sulle operazioni nemiche, fornendo un vantaggio strategico nell’identificazione di obiettivi, ma contribuisce anche alla sicurezza delle infrastrutture energetiche, fondamentali per l’economia israeliana. Con la crescente tensione nella regione questi droni sottomarini sono diventati una risorsa indispensabile per la marina israeliana, in grado di operare in segreto e senza essere rilevati, permettendo un controllo quasi totale delle acque al largo del Libano.
Il dispiegamento del sottomarino francese rappresenta una chiara dimostrazione di interesse da parte di Parigi per gli sviluppi nella regione. La Francia, storicamente legata al Libano e con una forte presenza nella regione, sembra voler mantenere un ruolo attivo nelle dinamiche di sicurezza del Mediterraneo orientale, specialmente in considerazione dei rischi di un’escalation tra Israele e Hezbollah. Tuttavia le manovre francesi restano strettamente riservate, e l’invio del sottomarino sembra essere più un atto di monitoraggio che di intervento diretto.
In questo contesto le relazioni tra Parigi e Tel Aviv sono destinate a evolversi in base agli sviluppi sul terreno. Da un lato la Francia osserva con attenzione l’uso da parte di Israele della sua flotta di droni sottomarini, preoccupata per le potenziali ripercussioni sulle dinamiche regionali. Dall’altro la mobilitazione di un sottomarino nucleare d’attacco dimostra la volontà francese di essere pronta a reagire in caso di un deterioramento della situazione.
La presenza di droni sottomarini israeliani e di sottomarini francesi nella stessa area evidenzia quanto sia delicata la situazione nelle acque al largo del Libano. Con Hezbollah che rimane una minaccia concreta per la sicurezza israeliana e con le tensioni internazionali che continuano a crescere, la possibilità di un confronto diretto o di errori di calcolo tra le forze in campo non può essere esclusa.