di Shorsh Surme –
La guerra in Libano continua, ma la situazione dei curdi, soprattutto dei profughi, è diventata ulteriormente difficile. Il motivo è che la maggior parte di loro, tra le 100 e le 200mila unità, si trova nel sud del Libano, dove vi sono continui combattimenti e bombardamenti. Essi oggi rappresentano circa il 4% della popolazione del paese. A causa della mancanza di un censimento il numero esatto non è noto, ma secondo alcuni studi condotti in Libano, il numero dei curdi negli ultimi anni è rimasto stabile: si tratta di nuclei familiari provenienti dal Rojava (Kurdistan Siriano), pienamente integrati nella società.
Secondo al-Hayat, un certo numero di curdi sono rimasti in Siria e non possono lasciare il Paese. “Alcuni curdi del Rojava sono fuggiti in Libano nel 2013 e altri nel 2018. (…) Nel settembre di quest’anno si sono trasferiti nelle aree cristiane, druse e sunnite di Tripoli, Beirut, Shura e Zahla, ma dall’inizio dei combattimenti in corso in Libano sono stati uccisi 17 curdi”.
Ripreso da al-Hayat, Mustafa Shekho ha spiegato che i curdi in Libano sarebbero addirittura 225mila, la maggior parte dei quali provenienti da Afrin. “La maggior parte dei curdi sono impegnati nell’agricoltura, soprattutto nelle serre, ma il loro problema principale è che lavorano a prezzi molto bassi, e molti di loro ora hanno perso anche quel lavoro”.
Un curdo di Afrin, rifugiato in Libano dal 2014, risulta disperso a causa dei bombardamenti. “La mia situazione e quella di tutti i curdi è difficile. Alcuni di noi dormono sotto i ponti e nei luoghi pubblici”, ha detto al giornale libanese Kamiran Kamal, padre di quattro figli. “Né le scuole, né i luoghi religiosi ci accettano per stare in un luogo sicuro”, ha detto. “I miei cinque figli ed io dormiamo da tempo su due materassi all’aperto”.
Più di 1,3 milioni di libanesi sono stati sfollati a causa della guerra tra Israele e Hezbollah, alcuni dei quali sono fuggiti in Iraq.