Libano. Il governo ha annullato la decisione di ritardare di un mese il passaggio all’ora legale

di Alberto Galvi

L’Esecutivo libanese ha annullato la decisione di ritardare di un mese il passaggio all’ora legale che aveva suscitato rabbia e confusione, con la più grande Chiesa cristiana del paese che si era rifiutata di rispettarla.
L’idea di tardare di un mese l’entrata in vigore dell’ora legale era stata presa per sostenere i musulmani durante il mese di digiuno del Ramadan. L’iniziativa era stata prontamente respinta dalla Chiesa maronita, che aveva sfidato l’ordine e fatto cambiare ai fedeli l’orario come al solito l’ultima domenica di marzo. Molte aziende, emittenti, scuole e persino diversi esponenti politici avevano seguito l’esempio, cosa che aveva provocato una spaccatura e soprattutto confusione nella popolazione.
Il potere in Libano è condiviso tra le 18 comunità religiose riconosciute, con conseguenti divisioni settarie sui temi sociali e politici.
Per riportare ordine il governo ha annullato il posticipo di un mese e stabilito di introdurre l’ora legale domani 29 marzo.