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Immediatamente dopo aver prestato giuramento, il neo presidente del Libano Michel Aoun ha nominato primo ministro Saad Hariri, figlio dell’ex primo ministro Rafiq assassinato nel 2005.
Aoun è stato eletto lo scorso 31 ottobre con 83 voti favorevoli su 127, e la sua elezione arriva dopo oltre due anni di vuoto dovuto ad uno stallo politico per il contesto regionale difficile, con Iran e Arabia Saudita, entrambi molto influenti nel Paese dei Cedri, in piena antitesi.
Il clima di riconciliazione nazionale, dovuto anche alla guerra della confinante Siria, ha permesso di arrivare alla quadratura del cerchio, con l’81enne Aoun, ex generale, da sempre schierato con gli Hezbollah e quindi con il presidente siriano Bashar al-Assad, mentre il sunnita Saad Hariri, che è già stato premier dal 2009 al 2011, è sempre stato contro il governo di Damasco e gli Hezbollah, insieme al comandante delle Forze libanesi cristiane Samir Geagea.
Tra le prime dichiarazioni Aoun ha affermato l’importanza di rafforzare l’esercito per tutelare la sovranità del paese.
A seguito della guerra civile libanese (1975-1990) Aoun, che aveva guidato i militari contro l’invasione siriana facendosi aiutare con le forniture di armi dagli iracheni, era stato costretto all’esilio in Francia, da dove era rientrato nel 2005 per fondare il Movimento Patriottico Libero ed opporsi con gli Hezbollah e Amal alla maggioranza parlamentare antisiriana; in quell’anno venne eletto deputato ed il suo partito entrò al governo con 5 ministri; ricevuto a Damasco da Bashar al-Assad disse in conferenza stampa congiunta di voler costruire il futuro insieme alla Siria e lasciarsi il passato alle spalle.
Nel corso del 2010 rafforzò i suoi legami con Hezbollah, a cui non fece mancare sostegno politico e morale durante la querelle riguardante il Tribunale Speciale per il Libano, che denunciò come lo strumento dell’influenza UsaA ed israeliana.
