Libano. Il presidente Aoun ha lasciato il suo incarico senza alcun successore

di Alberto Galvi

L’89enne leader cristiano maronita Michel Aoun, entrato in carica nel 2016, ha lasciato il suo incarico di presidente del Libano senza alcun successore designato, in un momento in cui il paese è alle prese con la più grave crisi finanziaria di sempre.
Nella sua ultima settimana di incarico il presidente ha firmato un accordo mediato dagli Stati Uniti che delinea il confine marittimo meridionale del Libano con Israele. Aoun si è assicurato la presidenza nel 2016, approvato sia da Hezbollah che dal rivale politico cristiano maronita Samir Geagea nel quadro di un’intesa che ha portato l’allora esponente sunnita Saad al-Hariri al ruolo di primo ministro.
Aoun ha affermato anche di aver firmato un decreto che ufficializza le dimissioni del governo provvisorio di Najib Mikati, aggravando ulteriormente la crisi politica in un paese dato in default. Finora il Parlamento libanese non è stato in grado di accordarsi sul primo ministro.
Il mandato di sei anni di Aoun è stato segnato da proteste di massa e da una dolorosa recessione economica. Aoun è stato un ex capo dell’esercito e leader del FPM (Movimento Patriottico Libero), alleato del gruppo sciita filo-iraniano Hezbollah.
Aoun è una figura profondamente divisiva, che piace a molti cristiani che lo consideravano il loro difensore nel sistema settario libanese, ma è anche accusato dai critici di favorire la corruzione e di aiutare il gruppo armato sciita Hezbollah ad acquisire influenza.