Libano. Paese sconvolto dopo l’esplosione di ieri

di Shors Surme

Mentre il bilancio delle vittime e dei feriti della potente esplosione di ieri a Beirut continua a salire, il ministro della Salute libanese Hamad Hasan ha consigliato a chiunque si trovi in questo momento a Beirut di lasciare quanto prima la città.
La massiccia esplosione nel porto di Beirut ha colpito la capitale libanese esattamente 15 anni dopo l’attentato al primo ministro Rafiq al- Hariri, una deflagrazione avvertita per decine di chilometri e l’attività sismica è stata registrata fino a Cipro.
Secondo il ministro del Ministero della Salute libanese, oltre cento persone sono state uccise e quasi 3mila ferite, anche se si prevede che tali numeri aumenteranno. Nazar Najarian, capo del Partito libanese Kataeb, è tra quelli che sono morti nell’esplosione.
La causa dell’esplosione non è chiara, sebbene alcuni funzionari libanesi abbiano suggerito che fosse stata causata da esplosivi sequestrati anni fa che erano stati tenuti nello stesso luogo.
Il primo ministro del Libano, Hassan Diab, ha dichiarato che l’esplosione è stata causata da sostanze chimiche pericolose che erano state immagazzinate lì negli ultimi sei anni, nonostante gli avvertimenti degli ufficiali portuali che il materiale non fosse sicuro.
“Vi prometto che questa catastrofe non passerà senza responsabilità”, ha affermato in un discorso trasmesso dalla televisione LBC libanese. “I responsabili pagheranno il prezzo.”
Israele, che ha regolarmente attaccato obiettivi in Libano che considerava minacciosi, in particolare quelli associati all’Iran, ha negato fermamente qualsiasi ruolo nell’esplosione.
“Stiamo monitorando da vicino e siamo pronti ad aiutare il popolo libanese nel riprendersi da questa tragedia”, ha dichiarato il segretario di Stato americano Mike Pompeo, il quale ha aggiunto che “Il nostro team di Beirut mi ha segnalato il grave danno arrecato a una città e alle persone a cui tengo molto, un’ulteriore sfida in un momento di crisi già profonda”. “Auspichiamo – ha insistito – che il governo del Libano continui a indagare sulla causa e attendiamo con impazienza il risultato di tali sforzi”.
Il porto di Beirut è importante per il paese per l’importazione di forniture vitali, compresi i prodotti alimentari. Ma la porta è stata gravemente danneggiata ed è inutilizzabile nelle sue condizioni attuali.
L’esplosione ha riportato alla memoria la guerra civile del Libano, durata 15 anni, dal 1975 al 1990. Il conflitto si è concluso con l’accordo di Taif, csottoscritto in Arabia Saudita sotto gli auspici della Lega Araba. Circa 120mila libanesi sono morti nel corso di quella guerra, che ha attirato altre parti, tra cui Israele, Iran e persino l’Iraq, sotto Saddam Hussein. Sia Israele che l’Iraq sostenevano infatti il Partito della Falange Cristiana (Kataeb), mentre la Siria e il suo stretto alleato Iran coltivavano le milizie sciite, la più importante e significativa delle quali emerse come Hezbollah.
In Libano oggi è stato dichiarato oggi il lutto nazionale.