Red –
Il Contingente italiano in Libano, che ha la leadership del settore occidentale della missione delle Nazioni Unite nella Terra dei Cedri, ha condotto una serie di attività nell’ambito dei progetti di cooperazione civile e militare a supporto della popolazione locale, aderendo alla campagna di donazione del sangue organizzata in collaborazione con la Croce Rossa libanese di Tiro.
Il prelievo di oltre un centinaio di sacche di sangue donate dai militari nel punto di raccolta organizzato all’interno della base “Millevoi”, sede del Comando del Settore Ovest della missione UNIFIL (United Nations Interim Force in Lebanon) e del contingente italiano, ha permesso di far fronte alle richieste della Croce Rossa libanese per mantenere inalterate e reintegrare le riserve delle banche del sangue degli ospedali locali.
Oltre a questo, a sostegno della sanità e su richiesta delle autorità locali, vengono pianificate e condotte ormai quotidianamente le cosiddette medical care, visite a domicilio praticate dal personale sanitario militare, grazie alle quali vengono raggiunte numerose municipalità, anche quelle più remote appartenenti all’area di operazioni a guida italiana, grazie alle quali vengono visitati anziani, donne e bambini che spesso non possiedono le risorse economiche per ricevere cure.
Le medical care, che rientrano tra le attività previste dalla risoluzione n. 1701 del 2006 delle Nazioni Unite, sono svolte per prestare supporto sanitario di medicina generale alle municipalità sprovviste di un presidio sanitario pubblico, grazie a team composti da medici, infermieri e operatori logistici di sanità dell’Esercito Italiano.
La missione italiana in Libano a guida Brigata “Aosta”, al suo terzo mandato nella Terra dei Cedri con i colori delle Nazioni Unite, ha la responsabilità del Settore Ovest di UNIFIL in cui operano 3.800 Caschi Blu di 16 dei 48 paesi contributori alla missione ONU e di cui fanno parte oltre 1.000 Caschi Blu italiani.
Le attività svolte in Teatro Operativo sono condotte sotto il coordinamento e secondo le direttive impartite dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), guidato dal generale di corpo d’armata Francesco Paolo Figliuolo. Il COVI è l’organo di staff del capo di stato maggiore della Difesa, deputato alla pianificazione, coordinazione e direzione delle operazioni militari, delle esercitazioni interforze nazionali e multinazionali e delle attività a loro connesse.