Libano. Unifil: elicotteri e pattuglie per il controllo del territorio

Unifil

Continua l’incremento delle attività di controllo del territorio da parte dei Caschi Blu italiani nel Libano del Sud. I Peacekeepers Italiani hanno ripreso a condurre le Close Land Air Monitoring (CLAM) helipatrols, attività operative che vedono il coordinamento tra le pattuglie motorizzate sul terreno e il personale della stessa unità imbarcato sugli elicotteri AB212 appartenenti alla Task Force ITALAIR.
Con queste attività viene aumentata la capacità del Settore Ovest di UNIFIL di monitorare e sorvegliare le aree più critiche tra Libano e Israele, le “sensitive areas” (aree sensibili) presenti nelle zone di operazioni, il tutto al fine di prevenire eventuali tensioni tra i due Stati ed eventi che possano minare l’attuale cessate il fuoco.
Le CLAM, coordinate dalla Cellula G3 (Operazioni) del quartier generale del Sector West che ha sede nella base “Millevoi” di Shama, vengono svolte dai militari del Battaglione di Manovra italiano (ITALBATT) a guida Reggimento Lagunari “Serenissima” e dal personale della Sector Mobile Reserve (SMR), la riserva di Settore alle dirette dipendenze del Comandante, su base Reggimento “Genova Cavalleria” (4°).
Queste attività congiunte integrano il controllo dell’Area di Operazione assegnata tra il fiume Litani a Nord e la Blue Line a Sud, svolto quotidianamente attraverso pattugliamenti diurni e notturni, appiedati e motorizzati, oltre che con il personale posto a presidio delle due basi avanzate lungo la Bleu Line.
La Missione Italiana in Libano è attualmente a guida Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli”, al suo sesto mandato nella “Terra dei Cedri” con i colori delle Nazioni Unite, al comando del generale di brigata Massimiliano Stecca, e ha la responsabilità del Settore Ovest di UNIFIL in cui operano 3800 Caschi Blu di 16 dei 46 paesi contributori alla missione ONU e di cui fanno parte circa 1000 militari italiani.