Libia. Dopo Sarkozy la maledizione di Gheddafi colpisce Yulia Tymoshenko

di Vanessa Tomassini – 

L’ex Rais libico Muhammar Gheddafi sembra non trovare pace. A meno di due settimane dallo scandalo che ha coinvolto l’ex presidente della Repubblica francese, Nicolas Sarkozy, per il finanziamento alla campagna elettorale che lo ha portato all’Eliseo nel 2007, questa volta nel mirino degli inquirenti ci sarebbe Yulia Tymoshenko, primo ministro ucraino dal 2007 al 2010. Le autorità di Kiev hanno aperto le indagini per un sospetto finanziamento dalla Libia di 4 milioni di euro, ricevuti da un funzionario del Rais un anno prima della sua deposizione.
Nonostante la Tymoshenko abbia negato ogni accusa, un numero cospicuo di deputatati ucraini hanno presentato una richiesta formale all’Ufficio anticorruzione, mentre il quotidiano arabo Al-Sharq al-Awsat ha rivelato che un rappresentante di Gheddafi era volato da Tripoli a Kiev per consegnare il denaro.
Di recente il diplomatico libico Meftah Abdallah Missuri, traduttore ufficiale del colonnello, aveva confermato il finanziamento di Gheddafi a Sarkozy per 20 milioni di euro, aggiungendo che il Rais, nei giorni che precedettero la sua caduta, aveva ricevuto offerte di ospitalità da Sud Africa, Venezuela e Bielorussia, ma che non ha voluto lasciare la sua patria, così come suo figlio Saif al-Islam Gheddafi. Il diplomatico ha anche spiegato in diversi interventi sui media, tra i quali l’internazionale Sputnik, che “dopo la morte di Gheddafi, nessuno ha identificato le sue proprietà. Tutte le sue case erano state registrate ufficialmente presso il Ministero dei Waqf (responsabile delle donazioni religiose). E i suoi figli non avevano contanti”. Insomma più passa il tempo più il mistero si infittisce e la maledizione dei soldi di Gheddafi sembra destinata a dilagare ulteriormente.