Libia. Haftar lancia l’ora zero della liberazione di Tripoli

di Vanessa Tomassini * –

Il maresciallo Khalifa Haftar, comandante generale dell’esercito libico (LNA), ha annunciato “l’ora zero” per tutte le unità militari a Tripoli. “Oggi annunciamo la battaglia decisiva e il progresso verso il cuore della capitale”, ha dichiarato, aggiungendo in un discorso trasmesso sul canale di al-Hadath che “l’ora zero è arrivata, l’ora della grande tempesta che ogni libico e onorevole libico e il nostro popolo a Tripoli stanno aspettando con impazienza”
Haftar, rivolgendosi alla nazione, ha detto che Tripoli “è diventata un covo di criminali in cui il popolo è indebolito dal potere delle armi, da quando le istituzioni statali sono diventate il loro strumento per saccheggiare la ricchezza dei libici, giorno e notte, a capo del martirio, e dall’inaugurazione di agenti che erano avidi traditori per attuare gli ordini dei loro padroni, piccoli umiliatori”.
“Ripristiniamo la cara patria – ha proseguito. – La Libia è una terra di jihad e di lotta, dopo che il terrorismo ha quasi distrutto la sua unità e l’ha fatta a pezzi, se non fosse stato per i sacrifici dei nostri martiri, e le onorevoli tribù hanno spinto i loro figli alla battaglia della dignità. Se non fosse per questo, rifiutiamo l’umiliazione. E prima di tutto ciò, se non fosse per la volontà di Dio, che voleva vincere la verità e togliere la menzogna. Oggi annunciamo la battaglia decisiva e il progresso verso il cuore della capitale. Tripoli, come nella sua storia, è un faro e una capitale della civiltà”.
“Ripieghiamo le pagine della miseria, dell’ingiustizia e dell’oppressione e annunciamo con vittoria e liberazione la nascita di una nuova era. Quindi, ora eroi, ognuno ha raggiunto il suo obiettivo, rompere le catene e sostenere gli oppressi. Raccomando di rispettare le santità delle case e delle proprietà, le regole di ingaggio e i principi del diritto internazionale umanitario”.
Haftar ha concluso affermando che si tratta dell’ultima chiamata e “non si ripeterà, non si ripeterà in questi decisivi momenti storici. I libici dovrebbero impegnarsi nelle loro case e tornare ai loro sensi, al fine di preservare le loro vite e la loro compassione per le loro famiglie per garantire sicurezza e onestà e offrire loro opportunità di riabilitazione, istruzione, lavoro onorevole e vita dignitosa e fornire i loro sforzi ed energie per costruire la nuova Libia”.

* Articolo in media partnership con Speciale Libia.