Libia. I miracoli dell’ospedale da campo italiano a Misurata

di Vanessa Tomassini –

Mia sorella di soli sedici anni è stata ferita gravemente da una pallottola a casa nostra a Bengasi. Era in condizioni serie. Un proiettile le ha perforato la mano sinistra da parte a parte, fino a raggiungere il corpo arrivando quasi al midollo spinale”. A raccontarci questa bellissima storia a lieto fine è Hamed Alzwy, un cittadino libico che oggi vive e lavora nella capitale. “Non appena è successo, ci siamo precipitati all’ospedale di Bengasi, dove ha avuto un intervento chirurgico d’urgenza. Poi un amico mi ha parlato dell’ospedale da campo italiano a Misurata dicendo che avrebbe potuto aiutarci, e mi ha aiutato a compilare le carte necessarie”. “Il primo giorno quando ci siamo presentati allo staff e al personale medico dell’ospedale da campo – ha aggiunto- erano tutti italiani. I medici si sono subito scusati per l’ospedale che non era preparato a ricevere donne essendo un ospedale militare. Sono stati meravigliosi! Avevamo paura che mia sorella avesse perso la mano“. Hamed ci ha spiegato che “la prima operazione è durata più di dieci ore per aggiustare ossa e nervi centrali. Una placca d’acciaio esterna è stata installata sulla mano di mia sorella. Dopo 3 mesi che si era stabilizzata da questa prima operazione, in agosto, i medici hanno rimosso la placca e ne hanno installato una internamente. Grazie ai medici italiani oggi mia sorella è in grado di sentire perfettamente e di muovere la mano senza problemi. Siamo davvero grati all’Italia“. La storia della sorella di Hamed è una delle tante, di bambini e giovani che hanno ricevuto assistenza medica dall’Italia, in Libia. L’ospedale da campo di Misurata, fa parte dell’operazione Ippocrate, tecnicamente definito come ROLO 2. La struttura, secondo quanto riportato sul sito del nostro ministero della Difesa ha una capacità di circa 50 posti letto, con un reparto di pronto soccorso, terapia intensiva, radiologia e analisi di laboratorio ed è dotato di un team medico specializzato e competente. Sabato mattina invece, 3 bambini libici sono giunti a Roma per essere sottoposti a delle delicate operazioni alla bocca, presso l’ospedale militare Celio. Grazie alla onlus Operation Smile Italia e alle autorità italiane attive in Libia, questi 3 bambini potranno tornare a sorridere!