Libia. Il “5+5” raggiunge una serie di raccomandazioni

Stephanie Williams ha dichiarato che la responsabilità della rimozione di mercenari e forze straniere dalla Libia spetta ai paesi che sono stati coinvolti nel conflitto.

di Vanessa Tomassini

GHADAMES (TUNISIA). Si è concluso positivamente nella città di Ghadames l’incontro tra i membri del “Comitato militare congiunto” (5 + 5), avviato sotto gli auspici della Missione di sostegno delle Nazioni Unite in Libia e con la partecipazione della SRSG Stephanie Williams. Secondo la Missione Onu, la prima riunione in Libia del Comitato dei Dieci è stata caratterizzata da uno spirito di grande responsabilità e patriottismo, raggiungendo una serie di importanti raccomandazioni per i prossimi incontri, inclusa una richiesta al Consiglio di sicurezza dell’ONU di emettere con urgenza una decisione vincolante per attuare le disposizioni dell’accordo di cessate il fuoco firmato nel Ginevra il 23 ottobre 2020.

Ecco i punti dell’accordo annunciati durante la conferenza stampa:

– Formazione di un sottocomitato militare per supervisionare il ritorno delle forze al loro quartier generale e il ritiro delle forze straniere dalle linee di contatto. Questo comitato terrà la sua prima riunione a Sirte nel prossimo futuro con la facilitazione e in presenza di UNSMIL;
– Il comitato militare “5 + 5” ha deciso di incontrarsi nella città di Sirte il prima possibile entro la fine di Novembre 2020;
– Il comitato ha concordato misure di monitoraggio del cessate il fuoco, compresi osservatori internazionali;
– Ha determinato le funzioni del comitato di sicurezza congiunto nella definizione delle disposizioni di sicurezza nell’area designata (le aree di contatto che verranno liberate dai gruppi armati e dai mercenari e/o advisors stranieri);
– Il Comitato militare 5 + 5 ha deciso di avere la sua sede principale nel complesso delle sale di Ouagadougou nella città di Sirte;
– Il Comitato militare “5 + 5” ha deciso la Sottocommissione per le disposizioni di sicurezza avrà sede nelle città di Hun e Sirte;
– Il 16 novembre nella città di Brega si terrà il primo incontro per unificare la Petroleum Facilities Guard, con la presenza del comandante della Petroleum Facilities Guard, del direttore della National Oil Corporation e della missione Onu, e il suo lavoro sarà deferito al JMC 5+5;
– Il sottocomitato per lo scambio di detenuti continuerà il suo lavoro fino al completamento del fascicolo;
– Ha deciso di formare squadre di ingegneri per eliminare le mine, in collaborazione con la squadra delle Nazioni Unite e il servizio di intelligence generale;
– Immediato lavoro per la ripresa di voli periodici per Sebha e Ghadames, riqualificando immediatamente gli aeroporti secondo gli standard necessari.
– Il Comitato JMC 5+5 formerà una commissione specializzata per contrastare l’incitamento all’odio da parte di specialisti e in cooperazione con la missione, la commissione avrà carattere civile.
– Il Comitato Militare 5 + 5 chiede al Consiglio di Sicurezza di accelerare l’emissione di una decisione vincolante per attuare le disposizioni dell’Accordo di Ginevra firmato il 23 ottobre 2020.

Durante la conferenza stampa, Stephanie Williams ha dichiarato che la responsabilità della rimozione di mercenari e forze straniere dalla Libia spetta ai paesi che sono stati coinvolti nel conflitto, esprimendo la speranza per un impegno da parte della comunità internazionale a sostenere il lavoro delle – Nazioni Unite e le parti libiche per andare avanti con il processo di pace.
L’inviata e capo ad interim di UNSMIL ha sottolineato che l’accordo di cessate il fuoco, firmato dalle due parti rappresentate dal comitato militare congiunto 5 + 5 a Ginevra il 23 ottobre, include un calendario specifico per l’allontanamento di mercenari e forze straniere dalla Libia.
Ha spiegato inoltre che la riunione del comitato, che si è tenuta nella città di Ghadames, ha discusso il meccanismo di monitoraggio e il dispiegamento di potenziali osservatori nella regione interessata, ma quello che abbiamo ora è la richiesta ai Paesi terzi di rispettare la sovranità della Libia ritirando mercenari e forze straniere dal Paese.

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